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Al Pala San Teodoro è rimasto solo il ricordo delle promesse

giovedì 27 gennaio 2011, di Giovanni Giuffrida

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Il campo sportivo San Teodoro sorge sulle campagne a ridosso del borgo antico di Librino, a poca distanza dal famigerato palazzo di cemento. La struttura, costata 10 milioni di euro, è stata consegnato già incompleta nel 2003 e da allora non è mai stata utilizzata dall’amministrazione comunale che la abbandona, consegnandola così ai vandali che distruggono pareti e la depredando di tutto. Si stima che adesso, soltanto per la ristrutturazione, occorrerebbero 6-7 milioni di euro. La svolta pare avvenire il 19 agosto 2009 quando, nell’ambito della convenzione triennale siglata tra l’amministrazione comunale ed il Calcio Catania, si stabilisce che la società del Presidente Pulvirenti si sarebbe impegnata, in un primo momento, nella ristrutturazione del campo di calcio e degli spogliatoi ed in seguito, in sinergia con la municipalità e le associazioni presenti nel quartiere, ad organizzare una scuola calcio gratuita per i bambini di Librino. Poco dopo l’annuncio, un atto intimidatorio ha luogo all’interno del campo in erba sintetica dove viene bruciata la carcassa di un’auto. Il sindaco Stancanelli si affretta a rassicurare tutti: “Non ci fermeremo davanti a questi avvenimenti. Non lasceremo soli gli abitanti di Librino”.

Successivamente, ad una riunione svoltasi al consiglio di quartiere della IX Muncipalità, l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco incontra le associazioni di volontariato e gli abitanti del quartiere per spiegare l’impegno che la sua società stava prendendo a Librino e come la scuola Calcio avrebbe dovuto funzionare. Grande disponibilità venne da persone che si offrirono come volontari a supporto di tale progetto ed il consiglio di quartiere stesso cominciò subito a raccogliere le iscrizioni di quanti volessero partecipare o iscrivere i propri figli alle attività, consegnando poi l’intera lista al personale del Calcio Catania. Quest’ultimo però, invece di inviare dei tecnici professionisti, affida gli allenamenti a personale non specializzato che volontariamente e senza alcun compenso si è prestato ad allenare i ragazzi.

Nemmeno il kit (tuta, borsone, completino) che doveva esser consegnato ad ogni ragazzo è mai arrivato. Il campo rimane sempre incustodito giorno e notte senza che venga approntato un servizio di controllo; l’unico dipendente della società Calcio Catania che si è visto era l’addetto alla consegna, ad ogni allenamento, dei palloni da calcio che poi riprendeva alla fine.

La scuola calcio è andata avanti così fino a Maggio quando tutti si sono dati appuntamento all’anno prossimo. Tutto questo venne definito dal Sindaco Stancanelli, in un intervista sul Giornale di Sicilia, “il fiore all’occhiello” della sua amministrazione, annoverando l’opera tra quelle che ricorda con maggior affetto.




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