venerdì 20 febbraio 2009
Vota quest'articoloLo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati, chiederà alla Prefettura di Catania di controllare i prezzi dei generi alimentari più importanti, come il pane e la pasta, in tutta la provincia etnea. E al governo regionale il sindacato chiede invece di eliminare il ticket su diagnostica e farmaceutica per le fasce più deboli. Sono queste le richieste che la Cgil abbinerà alla protesta nazionale del 5 marzo e che stamattina il segretario provinciale dello Spi Angelo Villari e il segretario confederale Nicoletta Gatto, responsabile del dipartimento Politiche sociali, hanno spiegato alla stampa nel corso di un incontro nella sede di via Crociferi. La proposta è quella di estendere la quattordicesima ottenute con le lotte e l’accordo di luglio 2007 anche a coloro che percepiscono più di 700 euro mensili; l’obiettivo? Adeguare le pensioni al costo della vita, ma anche applicare l’aumento delle detrazioni fiscali per tutte le pensioni.
“Chiediamo che venga ridotto il prezzo di pane e pasta incomprensibilmente aumentati nonostante la diminuzione del prezzo del grano –spiega Villari-. Dai dati a nostra disposizione su base siciliana non è comprensibile il perché dei prezzi così altri nei panifici. Sono segnali inquietanti e che si confermano come sia difficile per le fasce deboli fare i conti con la vita di tutti i giorni”. Ma la quotidianità complicata dei “nonni” non è legata solo alla spesa, ma anche alle tasse, a maggior ragione quelle comunali.
“Ridurre il costo delle tariffe locali è un’altra priorità- spiega la Gatto- , soprattutto della raccolta e smaltimento dei rifiuti che sta determinando un vero e proprio salasso per tutti i contribuenti ma soprattutto per i pensionati i cui livelli di reddito nella nostra provincia sono sotto la soglia di povertà. I nostri interlocutori non sono le Ato ma i comuni”.
In Sicilia le pensioni di anzianità si aggirano mediamente attorno ai 627 euro. Una somma irrisoria se pensiamo che in molti casi basta appena per pagare un affitto e le bollette. Intanto anche a Catania tutto è pronto per dare forza all’iniziativa del 5 marzo; la manifestazione nazionale nasce “per cambiare le scelte del governo, per sostenere la piattaforma dei pensionati su potere d’acquisto delle pensioni, non autosufficienza, per uno stato sociale fondato su giustizia equità e solidarietà”. Il sindacato contesta le scelte effettuate in materia economica dall’esecutivo perché "parziali e inefficaci, a partire dalla carta acquisti in quanto mortificante strumento di propaganda che nemmeno le persone più povere potranno utilizzare a pieno".
L’iniziativa del 5 marzo sarà il culmine di una mobilitazione che si svolgerà a livello territoriale tra il 21 e il 28 febbraio. In quella settimana saranno realizzati in tutto il paese assemblee pubbliche, attivi, volantinaggi, presidi, a sostegno delle richieste che da tempo lo Spi Cgil rivendica rispetto alle condizioni di vita e di reddito dei pensionati e delle pensionate.