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Caritas Diocesana e la Periferica: qualche precisazione

domenica 22 marzo 2009, di Massimiliano Nicosia

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In occasione del Convegno della Caritas Diocesana di Catania "Dalla parte degli ultimi per una società giusta e fraterna... in tempo di crisi", tenutosi alle Ciminiere ieri mattina, sono state fatte alcune affermazioni assolutamente vere, riguardante il nostro giornale, che tuttavia richiedono alcune ulteriori precisazioni.

In particolare, nel corso del Convegno, è stato ricordato che la Caritas, in occasione della nascita del mensile la Periferica, ha sostenuto il progetto sposandolo anche attraverso un sostegno economico. Questo particolare corrisponde alla realtà: ad ottobre 2007 il mensile "la Periferica" (allora edito per iniziativa di alcuni capi del gruppo scout di Librino, AGESCI Catania 18) nasce con il sostegno, non solo economico, della Caritas diocesana di Catania che proprio in quel periodo si avviava ad aprire il centro Talità Kum in viale Moncada.

Il progetto de la Periferica presentato alla Caritas era molto semplice: offrire a Librino uno strumento che permettesse di valorizzare le realtà positive nel quartiere contribuendo a creare una rete tra queste realtà, denunciare le carenze delle amministrazioni. Il progetto fu subito approvato e sostenuto per il primo anno e ci fu fatto sapere che per il secondo anno si prevedeva un nuovo sostentamento, anche se per una cifra inferiore nell’ottica che i progetti, gradualmente, devono poi auto-sostenersi.

Nel corso del primo anno, in soli 11 numeri, la Periferica ha "raccontato" il quartiere dando voce a decine di associazioni culturali, realtà di volontariato, laiche, cattoliche, evangeliche, ha denunciato le gravi mancanze dell’amministrazione "scoperchiando" casi come quelli di Villa Fazio, il teatro di Viale Moncada, le varianti al piano regolatore del comune per costruire ancora case a Librino. Intanto, la chiusura del gruppo scout Agesci Catania 18, vede una nuova realtà, l’associazione Oltre la Periferica, composta tuttavia dalle stesse persone che hanno avuto l’iniziativa del giornale, sostituirsi come editore de la Periferica al non più esistente gruppo scout.

Ad agosto del 2008 l’Associazione Oltre la Periferica presenta un nuovo progetto alla Caritas, tuttavia quest’ultima ci presenta due prime perplessità: l’Associazione che ora gestisce la Periferica non è, come il precedente gruppo AGESCI, una associazione cattolica. Per sostenere nuovamente il progetto la Caritas si sarebbe prima occupata di ascoltare il "gradimento" del giornale tra i parroci del quartiere riferendoci, a titolo di esempio, che se Don Santino Salomone, parroco della Risurrezione del Signore, avesse riferito di vedere la Periferica come suo primo nemico la Caritas avrebbe avuto qualche imbarazzo a sostenerci.

Abbiamo espresso le nostre perplessità a queste osservazioni (mai, nel progetto originario, si parlò di un giornale di orientamento "cattolico" ma di una voce libera nel quartiere, quale ha cercato di essere il nostro giornale). Lo scandalo "Villa Fazio", tra le altre cose, vedeva in un certo qual modo coinvolti padre Lo Cascio e padre Salomone, entrambi parroci a Librino, e ci chiedevamo quale "gradimento" potessero avere del giornale questi ultimi.

A ottobre del 2008 abbiamo fatto alcune telefonate per sapere se il progetto fosse stato approvato o respinto ma ci è sempre stato risposto che doveva ancora essere presa una decisione. Abbiamo quindi fatto sapere al direttore della Caritas, padre Valerio Di Trapani, che, onde evitare di disturbarlo giornalmente, aspettavamo sue comunicazioni in merito in ogni caso. Stiamo ancora aspettando comunicazioni.

Intanto la Periferica proprio in quel periodo ha rischiato seriamente di chiudere, impreparata com’era al fatto di dover inaspettatamente autofinanziare le spese per la totalità. Siamo riusciti ad arrivare fin qui e speriamo di andare avanti con le nostre forze ancora per molto e svolgere un buon servizio per questo quartiere. Ma se fossimo stati invitati al Convegno della Caritas, al momento in cui si è accennato al sostegno della Caritas per il primo anno - sostegno per la quale siamo grati - ci sarebbe piaciuto domandare perchè si è scelto di chiudere unilateralmente, e senza darci alcuna risposta, quella collaborazione.




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