sabato 2 maggio 2009
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Comunicato stampa dell’Associazione antimafia "Rita Atria"
Dopo aver appreso la notizia che: La sezione siciliana dell’Ordine dei giornalisti ha deciso di costituirsi Parte Civile contro il direttore di Telejato, Pino Maniaci, nel procedimento contro di lui per esercizio abusivo della professione di giornalista.Il processo è stato fissato davanti al giudice monocratico di Partinico il prossimo otto maggio. Secondo l’accusa, Maniaci, "con più condotte, poste in essere in tempi diversi ed in esecuzione del medesimo disegno criminoso", avrebbe esercitato abusivamente l’attività di giornalista in assenza della speciale abilitazione dello Stato.
Se l’ordine dei giornalisti di Sicilia, presieduto dal sig. Franco Nicastro (giornalista per tesserino), dovesse confermare la costituzione di parte civile contro Pino Maniaci non possiamo che chiedere le dimissioni non solo della presidenza ma di tutto il consiglio dell’ordine dei giornalisti di Sicilia.
Riteniamo infatti che la Sicilia abbia ampiamente pagato il proprio tributo di sangue alla libertà di informazione e che non meriti un presidente e un consiglio che con l’eventuale costituzione di parte civile contro Maniaci di fatto esporrebbe a serio pericolo la vita di una persona, per noi IL VERO GIORNALISTA, che ogni giorno fa un mesteriere scomodo: quello di informare.
Riterremmo responsabile morale il presidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia, sig. Nicastro, nell’eventualità dovesse accadere qualcosa di spiacevole a Pino Maniaci. Infatti la storia insegna che se l’operazione di delegittimazione non dovesse ottenere i risultati auspicati allora si passerebbe a ben altro. In questi decenni il silenzio e le azioni come quelle del sig. Nicastro e di chi lo ha appoggiato in questa sua iniziativa di fatto hanno colpito non solo la libertà di informazione ma hanno esposto a solitudine e quindi al massacro quelli che per noi sono i veri giornalisti.
Riteniamo ancora che un’eventuale costituzione di Parte civile contro Pino Maniaci sarebbe solo un escamotage burocratico non avallato dai fatti in quanto, come tutti ben sanno, il direttore di testata di Telejato è Riccardo Orioles giornalista di prestigio con tesserino. Tale escamotage non farebbe altro che assecondare gli interessi di chi ha già dimostrato con attentati vari contro Pino, i suoi familiari e la sede della televisione, di mal sopportare il suo modo di fare giornalismo. Ricordiamo che Peppino Impastato, senza qualifiche altre del suo essere Uomo Libero, combatteva la mafia facendo il "giornalista" in una radio locale. Allora dovremmo uscire dall’ipocrisia delle lacrime di coccodrillo.
Auspichiamo in una inversione ad U dell’ordine dei giornalisti di Sicilia.
Piera Aiello presidente dell’associazione e Testimone di giustizia sente di dover esprimere tutta la propria solidarietà e il proprio affetto per Pino Maniaci che in questi anni è riuscito ad informare su quanto altri mezzi di informazione hanno censurato.
vedi anche Processo a Pino Maniaci: L’ODG siciliano si schiera contro il direttore di Telejato