Sara Fagone e Giusi Milazzo intervengono sul blitz dei vigili urbani nella struttura e sull’articolo de La Sicilia
mercoledì 23 settembre 2009
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In riferimento alle periodiche dissertazioni e ai più o meno grotteschi scoop su villa Fazio a Librino, vorrei rammentare a quanti continuano a soffrire di amnesia storico-politica alcuni passaggi.
Nel lontano 1996 si unirono in associazione la UISP, le cooperative Amiconi e Risveglio e la parrocchia Resurrezione del Signore, costituendo appunto “l’Associazione Villa Fazio”, per statuto il presidente protempore sarebbe stato sempre il presidente della UISP.
Questa Associazione gestiva villa Fazio e rendeva la struttura fruibile al quartiere intero, organizzando i ragazzini di librino nei vari sport, togliendoli da cattive tentazioni che un quartiere ai margini della centralità cittadina può indurre, adempiendo di fatto alla legge N° 216 del 19 luglio 1991, motivo per cui era sorta l’associazione di cui sopra e di conseguenza affidata Villa Fazio.
Le attività dell’associazioni continuarono fino al 2000, anno in cui non venne più rinnovata la convenzione.
A questo punto, con la nuova amministrazione, la struttura venne affidata al parroco della chiesa di borgo librino, e da allora non è stata più utilizzata per scopi sociali, sportivi e ricreativi, ma saltuariamente adoperata come stalla, così come denunciato dal consigliere Vullo in una seduta del consiglio comunale, e quindi lasciata all’incuria del tempo e dei vandali.
La cgil di librino che dal 2004 lavora nel quartiere, e che tra le varie attività, mette in rete le diverse realtà che lavorano silenziosamente a Librino ha più volte sollecitato le istituzioni affinché la struttura venisse condivisa dalle associazioni che operano nel quartiere, ripristinando di fatto lo scopo della legge 216/91 ( ampliata con 285/97) sugli interventi in favore dei minori soggetti a rischio di coinvolgimento in attività criminose, l’ultima richiesta di incontro è stata fatta alla municipalità nel luglio scorso.
Ora, così come si legge nell’articolo di C.M. su “La Sicilia” del 22/09/2009, “Adesso bisognerà risalire a coloro i quali l’avevano in gestione, per imporre a questi soggetti di ripristinare lo stato delle cose e riconsegnare al quartiere una struttura idonea alla pratica sportiva”, anche noi siamo in attesa, di avere una giustizia e far assumere le giuste responsabilità a chi le ha, ma non c’è bisogno di fare tante ricerche.
E poi mi sembra al quanto strano che i vigili urbani facciano un blitz a Villa Fazio, come se l’amministrazione comunale non sapesse a chi è l’abbia assegnata.
A questo punto, così come previsto nella Piattaforma per Librino, redatta dalla rete delle associazioni e con le scuole, Villa Fazio, il teatro Moncada e gli altri impianti presenti nel territorio ritengo importante che vengano affidate alle associazioni e ai comitati di quartiere che a Librino lavorano e si ostinano a non mollare.
Ridare al quartiere la speranza di poter migliorare la condizione attuale, poter usufruire degli spazi pubblici per scopi sociali è indispensabile al processo di rieducazione sociale e di autodeterminazione.
Pertanto chiediamo all’amministrazione di incontrarci e cominciare un percorso comune e condiviso riguardo il futuro di questo quartiere.
Sara Fagone
Camera del lavoro di Librino
Giusi Milazzo
Camera del lavoro Catania
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