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Comitato pendolari: sistema ferroviario locale antiquato grazie alla politica siciliana

mercoledì 25 marzo 2009

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del comitato spontaneo pendolari ME-CT-SR

Che il nostro sistema ferroviario è antiquato, obsoleto e soprattutto non è in alcun modo compatibile con lo sviluppo della Sicilia, questa è l’affermazione dell’Assessore Regionale ai trasporti, On.Bufardeci, che mi lascia molto perplesso. Desidero, sottoporre alla politica regionale, ed in modo particolare all’assessore regionale ai trasporti, che, se il nostro sistema ferroviario è antiquato, lo è proprio alla scarsa attenzione che la politica regionale ha dedicato al trasporto ed alle infrastrutture ferroviarie siciliane. Vedi i vari progetti del raddoppio Messina-Catania-Siracusa andati persi. Nel 1998 sono stati persi per la progettazione 1100 miliardi delle vecchie lire. Nell’ottobre 2001 con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro tra Regione Siciliana (Cuffaro) e Ministero dei Trasporti (Lunardi), venivano finanziati 1970 milioni di euro per il raddoppio della dorsale ionica Messina-Catania-Siracusa per il tratto Fiumefreddo-Giampilieri. Anche questi andati persi o perlomeno scomparsi dai contratti di programma, ma fino al 2007 c’erano! Adesso, si vuole cavalcare a tutti i costi, la velocizzazione della Catania-Palermo e mi chiedo, con quali soldi? Saranno forse i 2 miliardi di euro che erano previsti e scomparsi per il raddoppio della Fiumefreddo-Giampilieri o forse questi sono stati spostati per il Ponte? E’ inammissibile quanto sta accadendo in Sicilia, si perdono finanziamenti da parte dello Stato, si ritornano fondi non spesi all’Europa, si inventano nuovi progetti, lasciando perdere i vecchi che erano già finanziati. L’esigenza di dotare la Regione Siciliana di uno strumento pianificatorio del settore, era stata avvertita dall’Amministrazione regionale già dalla metà degli anni ottanta, quando con legge regionale n. 68 del 14 Giugno 1983 venne sancito che la Regione siciliana avrebbe dovuto dotarsi di un proprio Piano Regionale dei Trasporti. Ricordo all’assessore Bufardeci che la Giunta di Governo regionale ha approvato (delibera n. 322/2002 e delibera n.375/2002 previo parere favorevole della IV Commissione legislativa dell’Assemblea Regionale Siciliana e adottato con D.A. n.237 del 16 dicembre 2002) il nuovo Piano Direttore dei Trasporti ed i quattro Piani Attuativi aereo, marittimo, stradale e ferroviario (adottato dall’Assessore Granata il 17.11.2004 con suo Decreto n. 163/Gab. e approvato dalla Giunta di Governo regionale delibera n. 367/2004 con il parere favorevole della IV Commissione parlamentare dell’ARS del 15.09.2004), e che sino ad oggi non hanno prodotto nulla o quasi nulla per il miglioramento delle infrastrutture viarie e ferroviarie e per l’incentivazione del trasporto pubblico locale. Non è possibile che, l’assessore regionale ai trasporti, punti l’indice nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana che, comunque, ha le sue responsabilità, quando la politica siciliana in materia di trasporto ed infrastrutture non ha prodotto nulla in questi ultimi trent’anni, per diminuire il gap infrastrutturale fra nord e sud. La politica, riconosca il proprio mea culpa, cerchi di recuperare i fondi perduti e si adoperi al completamento urgente delle due dorsali: - Ionica (Messina-Catania-Siracusa) - Tirrenica (Messina-Palermo) e successivamente alla progettazione della Catania-Palermo, che non è una priorità, viste le due incompiute e a proseguire nella progettazione a medio e lungo termine dello sviluppo socio-economico siciliano.




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