Un altro duro colpo alla lotta del gioco d’azzardo inflitto dagli uomini del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Paternò, che a seguito di una capillare attività di controllo effettuata nei locali pubblici e privati dislocati nel comprensorio della circoscrizione del reparto, in Paternò (CT) ha operato un sequestro di ben 7 (sette) videopoker idonei al gioco d’azzardo, illegalmente installati in una sala giochi priva di qualsivoglia autorizzazione di pubblica sicurezza, attrezzata con sistema di videosorveglianza che i militari sono riusciti ad eludere.

Il meccanismo era ben congeniato, infatti, i giocatori, frequentatori abituali della bisca, si facevano cambiare il denaro dal titolare della sala giochi con gettoni necessari per accedere al caricamento delle partite ed alla giocata, che nella fattispecie, riproduceva il gioco del poker tramite carte da gioco o palline da biliardo, quindi sulla scorta dei punti accumulati il titolare elargiva le eventuali vincite, in denaro contanti.

I finanzieri hanno anche sorpreso intenti a giocare d’azzardo diversi avventori cosicché sono stati denunciati alla Procura della Repubblica quattro persone, compreso il responsabile della bisca. Il fenomeno delle “macchinette mangia soldi”, rappresenta una gravissima piaga della nostra società, in grado di trascinare sul lastrico intere famiglie, una vera malattia, favorita anche dalle crescenti possibilità di scegliere diverse tipologie di gioco, che annoverano una vastissima gamma di estimatori, giocatori con diverse propensioni, con differenti personalità e senza distinzione di ceto sociale, accomunati da un unico amore, quello del gioco, sia esso legale, Casinò, slot-machine, lotterie, gioco di numeri, schedine o il Bingo (moderna trasformazione del gioco della tombola), sia esso illegale. Ed è a quest’ultimo che la Guardia di Finanza pone particolare attenzione, cercando di arginare e debellare quanto più possibile questa piaga, spendendo risorse e mezzi non indifferenti, che sarebbero sicuramente più incisivi se anche il cittadino desse un piccolo contributo di collaborazione.