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I.C. "Angelo Musco" - Un’Isola di colore in un mare di grigio

martedì 11 marzo 2008, di Giovanni Giuffrida

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“Chiusa nel suo recinto di ferro azzurrognolo, la scuola era tutta lì, un rettangolo grigio di tre piani preceduto da un enorme cortile, sproporzionato rispetto all’edificio. Così mi appariva l’Angelo Musco nelle livide mattine d’inverno…”.
In questo modo la prof.ssa Alessandra Bryant–Barrett, nel suo lavoro “Le Giubbe rosse”, descriveva la scuola non molti anni fa, forse dando voce al pensiero di un po’ tutti gli abitanti della zona.
Tutt’altro scorcio è quello che invece si apre alla vista di chi oggi varca l’ingresso del plesso di Zia Lisa. Entrando ci accoglie un enorme portone artistico realizzato da Fiumara d’arte, le facciate grigie hanno lasciato spazio a variopinte pareti decorate da fantasiosi murales.
«Questi murales - ci spiega la Preside Dott.ssa Cristina Cascio - sono stati realizzati dagli alunni durante uno dei tanti laboratori che si svolgono in istituto, in questo caso quello di artistica. Crediamo- continua la Preside- che se i ragazzi sentono propria la scuola, decorandola e abbellendola, passeranno molto più volentieri il loro tempo qui riducendo così anche gli episodi di vandalismo».
Questo è lo spirito che negli anni ha guidato i dirigenti e professori: far sentire la scuola non solo come un obbligo ma anche come luogo dove è possibile divertirsi e dare sfogo alla propria creatività educando i ragazzi al rispetto del bene comune.
Facendo un giro tra i vari laboratori musicali e di informatica, di ceramica e di pittura, ci si rende subito conto di come tutto venga fatto a misura di ragazzo, assecondando tutti i suoi possibili interessi. Non manca nemmeno il corso di Teatro che ogni anno coinvolge decine di ragazzi in rappresentazioni che li hanno visti esibirsi, fra l’altro, anche al Teatro Stabile di Catania, riscuotendo consensi e premi.
Tutto questo permette non solo di stimolare i ragazzi ma anche di coinvolgerli, tentando così tra l’altro di ridurre la dispersione scolastica. Come in tutte le scuole infatti, ed in particolar modo in quelle di periferia, la dispersione scolastica è un nodo cruciale che non va sottovalutato.
In questa ottica l’ I.C. “A. Musco”, in collaborazione con altre sei scuole della provincia di Catania, ha avviato dei percorsi per tentare di ridurre questo fenomeno.
Oltre alle consuete opere di orientamento e recupero, è nato un progetto di Tutoring che coinvolge gli alunni delle prime, seconde e terze classi delle scuole secondarie di 1° grado.
Il ruolo del tutor è quello di accompagnare e seguire alcuni ragazzi particolarmente problematici segnalati dai professori all’interno delle varie classi, provenienti talvolta da famiglie disagiate e in difficoltà.
Il tutor spesso è un professore della stessa scuola che, in base ai bisogni e alle richieste del ragazzo, lo accompagna in momenti di crescita personale, per esempio la visita di un museo, la visione di un film al cinema o anche andare ad assistere ad una partita allo stadio.
Di tutto ciò le famiglie sono informate ed accettano ben volentieri questo aiuto proveniente da persone fidate, le quali non si sostituiscono a loro ma li aiutano nell’educare nel modo migliore i propri figli .
Non è strano poi vedere dei ragazzi all’interno del cortile scolastico anche fuori dagli orari curriculari. Di pomeriggio infatti la scuola resta a disposizione dei ragazzi che possono usufruire degli spazi antistanti a patto che rispettino i luoghi non creando disagi e danni.
Certamente questa è una grande opportunità per tutti i ragazzi della zona a cui non è stata data la possibilità di avere luoghi adeguati dove incontrarsi e stare insieme, magari per dare due calci ad un pallone. Dove non arrivano le istituzioni può la buona volontà di alcuni.
Di certo però questo non basta, occorre un maggiore aiuto economico per dare la possibilità a queste realtà di esprimersi al meglio senza il bisogno di raschiare il fondo del barile per raccogliere i fondi necessari.
Qui non si parla di fare degli interventi straordinari, ma soltanto di avere il minimo indispensabile, come potrebbe essere il campo di calcio e di pallavolo oppure di basket per non parlare degli strumenti per il laboratorio musicale. Possibilità al momento negata a tal punto che i colori vivaci tingono solo la facciata lasciando grigia il retro del complesso.
I fondi stanziati infatti sono terminati anticipatamente nonostante il progetto iniziale, approvato dal Comune, comprendesse il completamento dell’intero complesso.




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