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I ragazzi del Dance Attack al Quirinale

sabato 27 settembre 2008

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I ragazzi del Dance Attack antimafia di Catania prenderanno parte alla cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico che si terrà al Quirinale lunedì prossimo, 29 settembre, alle ore 17.

L’invito al sovrintendente del Teatro Massimo Bellini Antonio Fiumefreddo è giunto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca all’indomani della grande manifestazione antimafia di piazza Palestro dello scorso 7 settembre.

“Il segnale di attenzione che abbiamo ricevuto dal Capo dello Stato e dal Ministro dell’Istruzione –ha detto il sovrintendente Fiumefreddo- è un prezioso riconoscimento al lavoro svolto che ci ripaga delle inutili e sterili polemiche cui abbiamo assistito in questi giorni. Ma è anche, e soprattutto, un segnale forte nei confronti di questa terra e dei suoi mille problemi. Sappiamo bene che la mafia non si combatte solo con le manifestazioni ma sono queste che spesso contribuiscono a svegliare le coscienze assopite di tanti”.

Lunedì pomeriggio una delegazione dei ragazzi del Dance Attack, una ventina dei quasi duemila allievi delle scuole di danza catanesi che parteciparono alla manifestazione di tre settimane fa, saliranno al Quirinale accompagnati dal sovrintendente del Teatro Massimo Bellini e si esibiranno, con le loro magliette verdi con il logo “Arte (contro Cosa) nostra”, davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, alla presenza delle altre più alte cariche dello Stato, e agli altri duemilacinquecento studenti provenienti da ogni parte d’Italia che prenderanno parte alla grande festa di avvio dell’anno scolastico.

“Si tratta di studenti –è scritto nella lettera di invito giunta al “Bellini” da Roma- provenienti dalle scuole che si sono maggiormente distinte per il loro impegno nella realizzazione di attività, iniziative e progetti inerenti la legalità, nel contrasto al bullismo, nella tutela delle differenze, nell’educazione civica”.

“Tutte cose che il Teatro Massimo Bellini –ha concluso Fiumefreddo- sta già da un anno perseguendo con determinazione. Perché un grande teatro, in una terra come la nostra, che soffre una condizione di grave crisi, morale oltre che economica, deve farsi carico di proporre a tutti dei modelli positivi. L’arte, d’altronde, resta sempre il modo migliore per parlare al cuore delle persone”.




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