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Il viaggio in periferia del Partito Democratico

Beretta e Spataro: occasione di confronto con il quartiere

lunedì 22 marzo 2010, di Massimiliano Nicosia

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Il viaggio del Partito Democratico catanese nel quartiere comincia dalla sede della CGIL a Librino e ottiene da subito un primo importante traguardo: mettere insieme, almeno per una sera, l’area laica e cattolica del volontariato e dell’associazionismo; realtà del quartiere che, pur lavorando per obiettivi comuni, da qualche tempo pare non riescano più ad incontrarsi e a lavorare insieme. Non è un caso del resto che sia il direttore della Caritas don Valerio Di Trapani che uno dei parroci di Librino, don Santino Salamone, confessano di non aver messo mai piede, prima di questa sera, nella sede della CGIL.

L’occasione dell’incontro, lo ricorda nel suo intervento Sara Fagone responsabile della CGIL Librino, parte dal confronto sulla "piattaforma per Librino", il documento che, proprio nella sede della CGIL e grazie al coordinamento del sindacato, è stato realizzato a più riprese da un nutrito "cartello" di associazioni e realtà di volontariato presenti nel quartiere ma che tuttavia ha lasciato completamente indifferente l’amministrazione catanese.

Sonia Messina, neo-presidente del comitato Librino-attivo, afferma che gli abitanti sono stanchi di sentir parlare del loro quartiere solo come del “quartiere popoloso” e di pagare le colpe di una cattiva politica. Don Valerio Di Trapani, illustra il percorso che ha portato la Caritas ad impegnarsi nel quartiere prima con le suore salesiane e successivamente con l’apertura del centro Talità Kum preceduta dallo studio del territorio e dalla pubblicazione del documento “Librino. Un presente per quale futuro?”. Don Di Trapani sottolinea come spesso negli interventi verso Librino ci si preoccupa di tutto tranne che delle persone e, evidenziando il valore dell’aggregazione, propone di recuperare le strutture pubbliche e farle diventare luoghi di socialità; il direttore della Caritas rilancia l’iniziativa della “Casa delle associazioni” lanciata da la Periferica auspicando si possano realizzare tante “Case delle associazioni” e che si possa lavorare in rete. Proposta quest’ultima ripresa dalla segretaria confederale Cgil Giusy Milazzo che tuttavia ricorda come la Caritas abbia scelto di non partecipare alle iniziative della rete della associazioni ma di muoversi autonomamente insieme alle realtà cattoliche in occasione dei progetti per la Fondazione Sud. Giusy Milazzo ribadisce, insieme ad altri interventi, l’importanza della zona franca urbana a Librino, “un’occasione per attivare nel quartiere percorsi di democrazia partecipativa”.

Secondo Cristina Cascio, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo A. Musco, troppo spesso prevale l’idea che il quartiere abbia bisogno di elemosine o raccolte fondi per l’ennesimo campo di calcio mentre per le iniziative importanti il territorio si ritrova a muoversi da solo ed è abbandonato dalle istituzioni e dalle opposizioni. La dirigente propone l’esempio della vicenda dell’istituto d’arte inizialmente proposto per Librino ma successivamente dirottato verso una sede in affitto in viale Vittorio Veneto.

Il Partito Democratico, intervenuto con il parlamentare nazionale Giuseppe Beretta e con il segretario provinciale Luca Spataro, ha definito l’incontro un momento di ascolto e di confronto, con l’obiettivo di dare voce a chi vive, lavora e si impegna in prima persona per migliorare Librino, un “viaggio” non solo nel degrado e nel disagio che troppo spesso contraddistinguono il quartiere, ma anche nelle sue realtà positive: quelle delle associazioni, del volontariato, delle scuole e delle parrocchie. Giuseppe Beretta lancia infine una proposta esplicita al Sindaco Stancanelli: “Si tenga a Librino una sessione degli Stati Generali”.




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