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Informazione: “Lavori in Corso”, operativa l’associazione. Inizia la fase 2

domenica 19 aprile 2009, di Riccardo Orioles

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Lamentarsi che Ciancio è Ciancio può essere gratificante,
ma non è che poi serva a molto. Meglio provare a costruire
qualcosa di alternativo a lui – ma con quali forze? Tutti insieme.
E’ su questa base che un gruppo di giovani catanesi
lavora da alcuni mesi (o da molti anni), raccogliendo a
poco a poco esperienze e forze per fare, nei prossimi mesi,
un salto di qualità. La prima tappa è terminata ora, con la
costituzione formale di “Lavori in Corso”


Vedi on line : Ucuntu

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Dopo Report di Sigfrido Ranucci (2009) o
dopo Il Caso Catania di Joe Marrazzo
(1983) Catania improvvisamente si sveglia,
scopre che c’è la mafia e che ci sono loschi
affari (Catania “di sinistra”, naturalmente:
alla Catania di destra non gliene importa un
bel niente). L’indignazione dura per diverse
settimane, si fanno dibattiti, si discute. I
progressisti esprimono la più sentita solidarietà
ai giornalisti scesi in Sicilia a fare - finalmente! - delle inchieste. Rettori e presidi
osservano che sì, c’è qualcosa di vero ma
non bisogna esagerare.
Risorge il patriottismo catanese: i principali
intellettuali s’indignano per le calunnie
contro questa città che avrà tanti difetti ma
ha il sole, il mare, l’Etna, il calore umano.
Da Barcellona (filosofo ultramarxista, un
po’ a sinistra di Mao) a Buttafuoco (fascista
“uomo-di-mondo”, elegantissimo, fra il repubblichino
e il gagà) si fiondano le articolesse
in difesa di Catania calunniata e, già
che ci siamo, anche di Ciancio.
E i giovani? Restano lì perplessi, percepiscono
vagamente che forse Catania non è
una città come le altre e che probabilmente
bisognerebbe fare qualcosa. Vanno ai dibattiti
e scrivono su qualche blog, fiduciosamente.
I Siciliani, nel frattempo, non trovano
una lira di pubblicità (nell’83) e tirano
avanti per come possono, a forza di volontà.
Pubblicità non ce n’è neppure per Casablanca
(nel 2009), e quindi diandare in edicola
non se ne parla. Le inchieste si continuano
a fare, magari su web: ma non sembra
che la città sia particolarmente interessata
ad esse, tranne una minoranza “illuminista”
fra i 15 e i 25enni.

* * *

Ecco questa è l’informazione a Catania,
senza farsi illusioni, trent’anni dopo le prime
inchieste (le nostre e le “forestiere”)
degli anni Ottanta. Non è una situazione
cattiva - una minoranza civile c’è - a patto
di guardarla in faccia e di non cadere nella
trappola degli entusiasmi. Infatti gli
entusiasmi non servono. Che cosa serve
allora? Una cosa semplicissima: il lavoro.
Lavoro costante, serio, senza illusioni inutili
ma senza pessimismi. Perché si può arrivare
alla fine, se si lavora - seriamente e insieme - abbastanza a lungo.
Sulla parola “insieme” a Catania si potrebbe
già scrivere un trattato. La sintesi sarebbe
che lavorare insieme è meglio che lavorare
ciascuno per conto suo. Un giorno
anche questa scoperta arriverà fin quaggiù,
e sarà la precondizione di tutto il resto.

* * *

Va bene. Pensando più o meno a queste
cose, il 15 abbiamo costituito formalmente
l’Associazione “Lavori in Corso”: s’era cominciato
a parlarne, ricorderete, nel giorno
di Pippo Fava il 5 gennaio.
Da allora siamo avanti tranquillamente,
con i seminari e gli incontri ogni settimana,
e con la produzione di Ucuntu, che è questa
faccenda qui che vedete. “Lavori in Corso”
sarà presentato l’otto e nove maggio, insieme
a Libera Informazione, con Morrione.
I “leader” (ma da noi sono semplicemente
quelli che portano lo zaino più pesante)
sono Luca Salici, Max Nicosia, Sonia Giardina
e Claudia Campese. Lavorano a Ucuntu,
Periferica, Cordai e Step1 e hanno poco
più di cent’anni fra tutti quanti.
Altre scadenze importanti: il primo maggio
nelle terre confiscate ai mafiosi (un percorso
che qui parte molti anni dopo che a
Palermo, ma finalmente parte); il sedici alla
manifestazione di Addiopizzo (finora è una
manifestazione “contro la mafia” e “di Addiopizzo”:
noi speriamo di farla diventare
una manifestazione contro tutti i poteri mafiosi,
informazione compresa, e di tutti i
movimenti antimafiosi, tutti insieme).
Che altro dire? Buon lavoro. Lavoro serio
e unità, non ci vuol altro. E mai fermarsi, e
mai accettare compromessi.


Tratto da Ucuntu n.ro 37


vedi anche
- Lavori in corso: non è finita la lotta di Fava
- "Lavori in corso" il primo laboratorio il 14 a CittàInsieme
- Pro-memoria post Report. Ovvero: queste cose chi le scrive?
- Mario Ciancio Sanfilippo e la sua Catania sfortunata
- Una valanga di messaggi per Ciancio
- Il monopolio dell’informazione: Le verità su Catania




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