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Inseguimento con sparo: energumeni o educatori?

domenica 12 luglio 2009, di Giovanni Giuffrida

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Il 21 Maggio in un comunicato della Questura di Catania, pubblicato sul giornale La Sicilia, veniva riportata la notizia dell’aggressione ad un poliziotto, avvenuta a Librino, da parte di alcuni “energumeni” intervenuti a bloccare l’arresto di un ragazzo e che ha portato all’arresto del Sig.Miraldi. Il Sig. Scuderi, responsabile del personale ausiliario dell’istituto Mary Poppins, in cui il Miraldi prestava servizio, dopo aver inviato una lettera al suddetto giornale, ha deciso di rilasciarci questa dichiarazione.


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Premetto che io non voglio, perché non posso e non mi compete, giudicare il Sig. Miraldi, al massimo potrei giudicarlo per l’operato a scuola come lavoratore e, per questo, posso dire che io e la proprietà ne siamo contenti e soddisfatti fin dal primo giorno.
La cosa che tengo maggiormente a sottolineare è che la notizia apparsa su La Sicilia il 21 Maggio, in cui si diceva che un folto gruppo di energumeni tentava di bloccare l’operato della polizia affinché questi non arrestassero un delinquente, non corrisponde a verità.

In effetti questo mi ha fatto rimanere malissimo perché, il folto gruppo di energumeni, così come riportato da La Sicilia, era composto da 26 minori. Voglio precisare che siamo un istituto socio assistenziale dove giornalmente ci impegniamo ad insegnare ai nostri bambini dell’istituto la legalità, la buona educazione, il rispetto per il prossimo e, soprattutto, il rispetto per gli uomini di legge, a maggior ragione in un quartiere come Librino. Quindi immaginate un poi se noi, a cospetto degli uomini della polizia, avessimo potuto usare resistenza affinché il delinquente di turno non venisse arrestato: non credo proprio che questo rientri nei nostri piani.
Ritornando agli energumeni che c’erano sulla piazza, quest’ultimi, appunto, erano 26 minori per cui tutti i giorni i nostri operatori del settore, quel giorno in particolare erano sette, si attivano affinché possano giocare e svolgere le attività ludico ricreative.

Non so più se a questo punto devo leggere i giornali quotidianamente perché, se la realtà riportata è questa, meglio non leggerli visto che le notizie non sono fondate, anche se comunque il giornalista ha riportato che tali notizie erano state riprese da un comunicato della questura.
Quello che posso dire, e di cui sono stato testimone, è che il poliziotto, dopo aver transitato nella piazza antistante la chiesa Resurrezione del Signore, ha esploso un colpo in aria mentre inseguiva il ragazzo, arrestandolo poi sotto i portici adibiti alle nostre attività. Ribadisco quindi che noi non abbiamo posto alcuna resistenza o ostacolo.
La questione è che il Sig. Miraldi si è opposto, appunto, per salvaguardare i bambini perché sappiamo bene cosa significa tenere una pistola in mano: anche se è un poliziotto, è comunque un essere umano e come tale può anche sbagliare.

La reazione è stata quella di salvaguardare l’incolumità dei minori che giocavano in piazza, ecco perché ha avuto quell’attimo di sfogo piuttosto acceso ma, a mio avviso, lui lo ha fatto solamente per preservare i bambini che, nel frattempo, erano scappati a destra e a manca e qualcuno si è anche messo a piangere.
Il poliziotto ha iniziato a sparare quando i bambini si trovavano ancora in piazza a giocare, quindi non c’è stato nessun tipo di intervento per far sfollare la gente, come invece recita il comunicato stampa. Ecco perché il Sig. Miraldi ha avuto quella reazione, lui si trovava in pausa sulla terrazza quando è accaduto tutto questo. Da sopra, vedendo la reazione di una persona che non aveva nemmeno identificato come poliziotto poiché aveva indosso una tuta mimetica, si è preoccupato per i minori che erano giù a giocare.

La reazione del Sig. Miraldì è stata di certa un po’ impulsiva ma sarebbe stata quella di ognuno di noi in una situazione del genere. Lui si è rivolto al poliziotto dicendogli: “Ma fermo, cosa stai facendo? Tu questo non lo puoi fare”, che nel contesto di quello che stava succedendo è ben comprensibile. Il Sig. Miraldi è poi sceso ed il poliziotto ha preso il suo tesserino di riconoscimento allontanandosi successivamente insieme al ragazzo appena arrestato. Il Sig. Miraldi poi ha ripreso nuovamente a lavorare fino a quando, nel tardo pomeriggio, non è venuta la polizia a prelevarlo e alla quale si è consegnato senza opporre alcuna resistenza.

La mia delusione è che quanto accaduto possa rovinare il lavoro che noi, come altre persone, facciamo in un territorio difficile come Librino.
Poco tempo fa c’è stata l’inaugurazione della Porta della bellezza alla quale hanno contribuito, con tanta gioia ed entusiasmo, anche i ragazzi del nostro istituto, cercando insieme di dare un’immagine diversa del quartiere. E con questi sentimenti che noi operatori abbiamo scritto una lettera al giornale La Sicilia, per fare chiarezza su quanto è accaduto. Da parte loro mi sarei aspettato qualcosa di più invece di una semplice nota che diceva che la notizia era stata presa da un comunicato stampa della questura.

Credevo ci sarebbe stata una vera e propria smentita, che potesse informare i cittadini di Catania che quanto scritto dal giornale sui fatti accaduti a Librino non era fonte di verità.




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