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Lettera aperta di Bianco all’Arcivescovo

venerdì 23 settembre 2011

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Eccellenza Reverindissma, Lei sa quanto io sia legato a Librino, quartiere che sotto la mia sindacatura ha visto realizzarsi o avviarsi molte opere pubbliche e riaccendersi una speranza di rinascita. Un grande quartiere che è una vera e propria città, dove c’è una situazione molto delicata sotto molti punti di vista, primo fra tutti quello sociale. Un quartiere troppo spesso dimenticato, negli ultimi dieci anni, dall’Amministrazione comunale, con pochi servizi e che sconta mancanze storiche da parte della classe dirigente catanese. Nessuno più di me è convinto della netta separazione tra istituzioni civili e religiose e in questa sede vorrei manifestare l’apprezzamento vivissimo per quello che Don Santino Salamone ha fatto a Librino e per quello che Don Salvatore Cubito ha fatto a Santa Maria di Licodia, se è vero che i due parroci saranno destinati rispettivamente l’uno al posto dell’altro. Lei sa bene come a Librino Don Santino, parroco della chiesa Resurrezione del Signore, abbia operato con passione e abnegazione, svolgendo con fervore la sua missione pastorale, a cui ha dato inevitabilmente una interpretazione sociale, oltre che religiosa. Al pari dell’impegno messo anche nel ruolo di direttore del Museo Diocesano. Ho apprezzato di persona il suo modo di operare, ho partecipato a incontri, tombole, manifestazioni. Don Santino è molto amato dalla comunità di Librino, in primo luogo perché si spende per il quartiere e per la sua gente, facendo da guida nell’affermazione di valori morali, prima ancora che religiosi, di fondamentale importanza in una parte disagiata della città. Un lavoro importante che, in ogni caso, non dovrà essere disperso. A maggior ragione se, come pare, a prendere il posto di Don Santino verrà Don Salvatore Cubito, giovane parroco catanese che ha svolto un eccellente lavoro a Santa Maria di Licodia, soprattutto con i giovani. Sappiamo bene come entrambi i parroci siano amati dalle rispettive comunità, che si sentono private con questo “scambio” dei propri punti di riferimento. Ci sono state proteste anche plateali, attestati di stima per l’operato dell’uno e dell’altro. Mi auguro che questa mia lettera produca un supplemento di riflessione, ma sono certo che la Curia farà le scelte migliori per le comunità pastorali, ma anche per i territori. Se questo scambio ci sarà, siamo certi che il lavoro prezioso avviato da Don Santino sarà portato avanti con altrettanta passione da Don Salvatore Cubito. Librino rappresenta una parte importante della città a cui bisogna guardare con lungimiranza. E anche la Chiesa può avere un ruolo importante nella sua rinascita civile, sociale e di legalità.

Enzo Bianco




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