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Parcheggi comunali, dichiarazione di Consoli

giovedì 25 febbraio 2010

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente dichiarazione del presidente del consiglio comunale Marco Consoli in merito alla vicenda del parcheggio all’interno di Palazzo degli Elefanti

Ritengo sia giunto il momento di cessare ogni forma di protesta nei confronti del Sindaco Stancanelli. Per queste ragioni nel revocare il precedente provocatorio provvedimento, affianco all’ordinanza sindacale una nuova disposizione di questa Presidenza che accoglie il divieto di parcheggio dentro la corte di Palazzo degli Elefanti.

Sono certo che questo nuovo provvedimento troverà la condivisione di tutto il Consiglio Comunale.

Mi ritengo in ogni caso soddisfatto in quanto con il mio gesto ho aperto gli occhi all’Amministrazione sulla necessità di porre una volta per tutte rimedio alla sosta selvaggia in piazza Duomo e in piazza Università. Contestualmente mi auguro che questa attenzione possa rappresentare una costante dell’azione dell’Amministrazione anche per tutte le altre zone della Città interessate dallo stesso fenomeno.

Mi sembra anche doveroso fornire, nel rispetto dovuto all’opinione pubblica, alcune spiegazioni di un gesto che, mi rendo conto, ha avuto larga eco ed è stato messo legittimamente sotto la lente d’ingrandimento dei cittadini.

Con i miei atti e comportamenti provocatori nella qualità di Presidente del Consiglio Comunale ho voluto denunciare non l’impossibilità di garantire privilegi di casta ma l’assoluta assenza di confronto armonico tra il Sindaco ed il Consiglio Comunale, che si è manifestato in atti concreti, come, per esempio, atti invasivi ed autoritari che hanno tentato di ledere l’autonomia funzionale ed organizzativa del Consiglio, scadenze non rispettate come quella del mese di febbraio, in cui l’assemblea cittadina avrebbe dovuto conoscere le linee generali del nuovo P.R.G. e dibattere su Corso Martiri della Libertà, determinazioni non assunte in ordine all’assetto futuro delle aziende partecipate comunali, caricando di responsabilità non proprie lo stesso Consiglio ed infine gli Stati Generali.

Su questo punto avevo chiesto al Sen. Stancanelli, per un fatto di rispetto istituzionale, di far precedere l’inizio dei lavori da una apposita seduta del Consiglio Comunale in cui presentare alle forze di maggioranza e di opposizione il comitato di presidenza ed in particolare le linee generali del suo programma. Ovviamente nulla di fatto.

Mi è dispiaciuto apprendere che l’opinione pubblica non ha saputo interpretare il vero significato delle mie provocazioni che era ed è quello di invitare il primo cittadino a ristabilire un rapporto autentico con il Senato della Città improntato sul reciproco rispetto e non a forme di appiattimento.

Io gli tendo la mano e lui?




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