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Rifondazione comunista su crisi Teatro Massimo Bellini

venerdì 3 luglio 2009

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Rifondazione Comunista si associa alla protesta dei lavoratori del teatro Massimo Bellini, in agitazione contro comune e regione siciliana incapaci persino di gestire l’ordinaria amministrazione dell’importante ente lirico.

Per la prima volta la stagione estiva non è ancora iniziata, e rischia di non partire del tutto, per l’incapacità di un consiglio di amministrazione che non riesce ad assumere le decisioni.

Ciò ha già determinato un colpo alla immagine della più importante istituzione culturale della città, il blocco dal mese di maggio dell’attività dell’orchestra e sta mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro, tanto che oltre 50 precari sono stati già licenziati.

La confusione tra l’altro regna sovrana anche sul piano amministrativo: mesi fa il rappresentante della provincia nel consiglio di amministrazione del teatro Bellini, ha finalmente reso pubblici i conti dell’anno di gestione Fiumefreddo, con un ennesimo buco finanziario di € 2.500.000, cioè oltre il 55% dell’intero bilancio annuale, che si sommano agli oltre € 1.600.000 di debiti fuori bilancio.

Tutto ciò mentre l’avvocato Fiumefreddo sostiene che il bilancio 2008, peraltro non ancora approvato e la cui visione finora è stata negata persino ai consiglieri provinciali, si è chiuso in pareggio.

L’anno trascorso sarà ricordato come quello dell’accesa conflittualità tra il sovrintendente e le organizzazioni sindacali, che hanno rifiutato persino di sedersi al tavolo con Fiumefreddo, contestando gli sprechi e sperperi della sua gestione, contro la quale hanno ripetutamente proclamato lo stato di agitazione e lo sciopero dei lavoratori.

Adesso la polemica ha toccato il fondo: è a rischio la stessa sopravvivenza del Teatro Massimo Bellini.

La regione intervenga per sostituire il sovrintendente, ridare funzionalità al consiglio di amministrazione affinché si rispettino gli impegni assunti e si restituisca alla città una delle poche istituzione che per tanti anni le ha dato tanto lustro.




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