Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
Librino Pigno San Giorgio Villaggio Sant'Agata Zia Lisa ...e dintorni
cronaca quartieri archivio la città dalla stampa libera avvisi&annunci lavori in corso chi siamo collegati collabora pubblicità

Scilipoti (IDV) su Zone Franche Urbane: "Necessaria azione bipartisan"

giovedì 14 gennaio 2010

Vota quest'articolo
voti:0

  • Digg
  • Del.icio.us
  • Facebook
  • Google
  • Technorati
  • Live
  • Scoopeo
  • Wikio
  • Furl
  • Blogmarks
  • Reddit
  • Mister wong

“Il governo ha sbagliato a modificare, il 30 dicembre scorso, la normativa sulle zone franche urbane perché così ha bruciato l’autorizzazione della Ue del 28 ottobre scorso, bloccando il via libera a 22 aree a fiscalità agevolata”. così l’On. Domenico Scilipoti dell’Italia dei Valori, sulle recenti scelte del Governo “Sono solidale con i sindaci dei Comuni interessati – prosegue il Deputato - i quali si sono riuniti oggi a Roma presso l’Anci per individuare un’azione comune. Su tale battaglia non devono esserci schieramenti politici ma soltanto buon senso, per cui invito tutti i gruppi parlamentari ad un’azione comune per cancellare il comma 4 dell’articolo 9 del decreto milleproroghe, attualmente in discussione al Senato. Le zone franche sono state volute dal governo di Romano Prodi nel 2006 e portate avanti dal governo attuale fino al sospirato via libera comunitario, che al punto 66 vieta esplicitamente modifiche non concordate. Cambiare le carte in tavola con un decreto, emesso il 30 dicembre 2009 a due giorni dall’avvio delle zone franche, come denuncia un dossier preparato dall’area dipartimentale Politiche per il Mezzogiorno di Idv, è un atto privo di senso. L’unica folle spiegazione per questo gesto sconsiderato – conclude Scilipoti – è che siccome nell’elenco non c’è la zona franca di Trieste, gradita alla Lega, allora non devono partire neppure le altre 22, previste da Gela a Ventimiglia. Così mentre in Francia si è partiti con poche autorizzazioni e si è passati in cinque anni a 94 zone franche urbane, in Italia rimaniamo sempre indietro a causa di vergognose logiche di clientelismo”.




I più letti

SetteGiorni