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Il Direttivo dell’Adis interviene sui tagli al sistema scolastico

Scuola: "si discute del dialetto mentre le risorse vengono azzerate"

sabato 16 aprile 2011

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ll Direttivo dell’ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti
Scolastici) di Catania rimane stupefatto al cospetto della distorcente trattazione sul Dialetto Siciliano, nel momento in cui la scuola a livello
regionale subisce drammatici tagli, che mettono in discussione l’agibilità dell’intero sistema scuola.

In questi giorni stiamo assistendo a tagli indiscriminati nella
determinazione degli organici per il prossimo anno scolastico, con
classi superaffollate, con numerosi perdenti posto e conseguenti ricadute sul piano occupazionale.

Si prospettano classi senza adeguata attenzione per l’integrazione
degli alunni diversamente abili, in assoluto dispregio anche agli
standard di funzionamento nazionali (rispetto del tetto massimo di 20 alunni in presenza di soggetti disabili gravi).
Addirittura, pur essendo la Sicilia notoriamente la cenerentola,
per quanto concerne il TEMPO PIENO, si prospetta un futuro di azzeramento delle poche realtà esistenti.
Ci si attende una mobilitazione vera, oltre che dagli addetti ai
lavori, anche da parte della società civile e dei politici di vario rango.
E’ questa la vera emergenza che colpisce il sistema educativo in
Sicilia. E se ciò è vero, i politici dovrebbero essere i primi a capire che il
dialetto può aspettare.

Chiediamo al Presidente Raffaele Lombardo, all’Assessore Regionale
Mario Centorrino, ma anche a tutti i politici di destra e di sinistra,
non solo di indignarsi rispetto ai vergognosi tagli operati, ma soprattutto di pretendere gli organici necessari per un corretto funzionamento della Scuola pubblica nella nostra regione.

Per il Direttivo Provinciale dell’Andis
Il Presidente –Santo Molino-




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