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Dura accusa del segretario provinciale del PD-Catania ad alcuni dirigenti del partito

Spataro: “c’e’ il rischio che le parabole personali travolgano un grande progetto collettivo”

sabato 10 gennaio 2009

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“Il progetto del partito democratico, la sua validità, poco centrano con la crisi del partito. C’è un “gruppo dirigente” che per salvare i propri destini personali sta distruggendo la più grande ambizione che le forze progressiste avessero mai avuto in questo paese”. Questo è quanto dichiara il Segretario del partito democratico della Provincia di Catania, Luca Spataro, 30 anni, da un anno alla guida del partito nella provincia Etnea.

“Sono francamente stanco, di un continuo stillicidio che penalizza chi sul territorio prova a costruire questo partito. Dirigenti nazionali che, un giorno si e un giorno no, parlano del Pd come se fosse il partito avverso, delle continue beghe di una classe dirigente che nasconde la voglia di resistere ad un processo di cambiamento e di rinnovamento,ormai necessario, ammantando la voglia di proteggere rendite di posizione con l’alta politica”.

“La Sicilia è un esempio lampante: Più il partito è debole, più prevalgono logiche centrifughe. Più c’è l’assenza di un partito strutturato, più tutto ruota attorno a parabole personali. Più si continua così, più ad una strategia per farci diventare forza di governo si sostituisce una tattica che ci rende subalterni. Io credo che dovremmo a partire dalla nostra regione a costruire una proposta autonoma e autorevole, confrontarla con la società, un bagno di ascolto e di confronto con le parti vive e produttive di questa terra. Definito il progetto politico sarà anche più facile determinare le discriminanti per discutere con i nostri avversari politici.”

“Non è più tollerabile – continua Spataro – che il pd venga dipinto così come è stato in queste settimane. In questo partito convivono tante cose. Cose vecchie e cose nuove. C’è un patrimonio di impegno e passione civile che si è visto tutto il 25 ottobre. Ci sono sul territorio tanti giovani dirigenti che non si sentono ex e che in questo partito vorrebbero provare a mettere, a disposizione di un progetto collettivo, le proprie parabole personali, e non viceversa come accade adesso.”

“Il gruppo dirigente – conclude Spataro - che guida oggi il pd nazionale ha dato tanto al centrosinistra e al paese, ha esaurito oggi la sua spinta propulsiva e non è immaginabile come sta accedendo adesso che qualcuno pensi di abbattere una leadership sostituendola con chi oggi ne condivide e ne ha condiviso le responsabilità”.

“Servirebbe – dichiara infine Spataro - un ultimo atto di generosità della generazione che sin qui a guidato il centrosinistra che, senza cooptazioni dal sapore stantio, provasse a mettere in campo un vero e profondo processo di rinnovamento. So che questa mia posizione non è isolata, ma condivisa da migliaia di dirigenti intermedi che sul territorio provano a dare forza al partito democratico”.




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