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Sono arrivate alcune commesse per i reparti CT6 e M5

StM diminiuisce il ricorso alla cassa integrazione. Segnali di una ripresa?

Pappalardo: «È un segnale positivo, ma occorre sempre un piano industriale»

sabato 23 maggio 2009

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Diminuiscono le settimane di cassa integrazione alla St Microelectronics: i lavoratori di CT6 ne faranno una e non le tre previste; i lavoratori di M5 ne faranno due, anziché le 3 previste nell’accordo. La notizia è stata data durante l’incontro che si è svolto ieri sera tra le organizzazioni sindacali e la direzione aziendale. All’ordine del giorno la verifica dell’andamento del mercato e della cassa integrazione guadagni ordinaria tutt’ora in corso. Per il mese di giugno erano previste 3 settimane a zero ore.

«L’azienda ci ha comunicato una leggera ripresa – spiega Rosario Pappalardo, segretario generale della Fim Cisl etnea - per l’entrata di alcune commesse sul reparto CT6 (6 pollici) e sul reparto M5 (8 pollici). Le due commesse sono di entità diversa. Interessano maggiormente il reparto a 6 pollici, ma entrambe consentiranno ai lavoratori di non fare le tre settimane di giugno a zero ore».

Più precisamente il reparto a 6 pollici lavorerà col 75% di presenza in tutti i turni, mentre il reparto a 8 pollici lavorerà con la presenza del 20%. Nella sostanza, i lavoratori di CT6 faranno una settimana di cassa integrazione, anziché le tre che erano previste, mentre i lavoratori di M5 ne faranno due e non le tre previste nell’accordo.

«Questa ripresa, seppur ancora non totale, - aggiunge Pappalardo – ci fa però ben sperare per il prosieguo dell’anno in corso. Anche per l’estate ci è già stato prospettato che, a fronte delle commesse acquisite, non ci sarà più una chiusura di tre settimane ad agosto (così come era stato previsto in un accordo sul calendario di fabbrica per le ferie estive), bensì un ritorno al passato con lo scaglionamento delle ferie su quattro scaglioni e, quindi, con la permanenza dei reparti aperti al lavoro, anche se ancora, purtroppo, non al 100%».

Ferie estive. Su come organizzarle ci sarà ancora bisogno di un altro incontro, ormai a giugno. «Sicuramente – dice il segretario dei metalmeccanici della Cisl - va colto un segnale positivo importante che ci fa ben sperare e che attraverso il ridimensionamento della cassa e lo scaglionamento delle ferie in estate farà recuperare una parte di salario che altrimenti andava perso».

Uno sguardo sul futuro. «Abbiamo comunque bisogno di capire bene il futuro dello stabilimento di Catania – conclude Pappalardo - attraverso un piano industriale. E prima arriviamo a ripristinare una normale attività attraverso le saturazioni dei reparti produttivi, prima saremo in grado di capire il domani e le prospettive delle lavoratrici e dei lavoratori di StM a Catania».




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