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Tecnica urbanistica - speciale parte 2

venerdì 6 giugno 2008

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La sera del 26 maggio al centro “Talità Kum” di Viale Moncada 2 è avvenuto il secondo incontro fra gli studenti della Facoltà d’Ingegneria Edile-architettura e alcune realtà attive nel territorio di tutta la periferia sud. Gli studenti hanno portato a termine le analisi di rilievo del quartiere, e hanno presentato una parte del loro lavoro. L’obiettivo finale di questi giovani “quasi ingegneri” non è solo quello di verificare lo stato attuale di Librino e dintorni, ma di trovare soluzioni usbanistiche valide per le vere esigenze degli abitanti. Ecco quindi la richiesta, semplice ma contemporaneamente complicatissima: CI AIUTATE A FARE UN PROGETTO CHE RISPONDA DAVVERO ALLE PRIORITÀ DI CATANIA SUD? La Periferica ha provato a dargli una mano, mettendoli in contatto con alcune associazioni, che hanno innanzitutto assistito all’analisi tecnica dei problemi territoriali. Analisi che sintetizziamo qui per dare la possibilità a tutti i nostri lettori di comprendere meglio quello che vedono ogni giorno, e magari di rispondere alla domanda.

Librino come sappiamo è relativamente recente: prima del 1931 vediamo degli edifici concentrati al Borgo Librino e piccole infrastrutture di servizio sparse per il territorio, le masserie. Fra il 1931 e il 1964 si ha un’altro incremento di Borgo Librino, a testimoniare che già prima dei palazzoni esisteva già una comunita. Tra il 64 e il 71 vi è un’altro incremento, nasce Villaggio sant’Agata grazie all’INA casa. Fra il 71 e il 78 iniziano invece a nascere i primi edifici di Librino nuova. ma il grande boom, come si vede dalla cartografia, si ha fra il 78 e l’87. Dopo il 90 si è consolidato questo tessuto “nuovo”. Ci sono quindi 3 quartieri a nascita “spontanea” (Borgo Librino, San Giorgio e Pigno), mentre il resto del territorio è frutto del Piano di Zona Librino.

Qual’è la situazione attuale di Librino? Esiste un decreto ministeriale, il 1444 del 68, che obbliga, teoricamente in maniera inderogabile, i comuni a fornire per ogni abitante insediato alcuni servizi sotto le fattezze di standard: scuole attrezzature e parcheggi. Sono per la precisione 9 metri quadri di verde per abitante, 4,5 metri quadri scuole, 2 metri quadri attrezzature, 5 metri quadri parcheggi. Questi standard non vengono rispettati.
Parcheggi: meno della metà di quelli previsti per legge esistenti, e situazione ancora peggiore a San Giorgio Borgo librino e Pigno, dove sono praticamente inesistenti.
Stesso discorso per le attrezzature, presenti solo pe ril 12% sul previsto.
La presenza di scuole arriva al 40% del previsto, ma parliamo solo di scuole dell’obbligo, quindi considerando la carenza di scuole di secondo grado la carenza è ancor apiù forte.
Verde pubblico: rispetto alla previsione per legge vi è a Librino addirittura un “surplus” del 30%. Questo in teoria, perchè se si va a vedere nel dettaglio come questo verde è situato a Lbirino, solo il 20% è curato, tuto il resto è in stato di abbandono.
In generale, rispetto al piano di zona dell’ingenger Lo Giudice del ‘79, possiamo dire che l’edilizia residenziale è stata realizzata quasi per intero, mentre i servizi sono solo al 30% realizzati, quasi un controsenso perchè l’edilizia residenziale dovrebbe andare di pari passo, i servizi sono a supporto dell’edilizia residenziale.

Altro aspetto delicato riguarda l’occupaizione degli alloggi. Il 90% dlle abitazioni è abitata dai leggittimi proprietari, ma ben il 7% degli abitanti occupa abusivamente le abitazioni, e addirittura il restante 3% è disabitato, vuoto. Sarebbero circa 1500 persone da insediare, senza bisogno di costruire nuovi alloggi, come previsto nell’ultima variante al piano di zona.

Conservazione degli edifici. Gli edifici in buono stato di conservazione sono solo una piccola percentuale. I più frequenti sono i problemi di infiltrazione: sia infiltrazione semplice che carbonatazione (il ferro all’interno gonfia e spacca il cemento). Un grado ancora più rilevante è l’umidità di risalita, dove l’edificio assorbe come se fosse “una spugna” l’acqua dal terreno, a maggior ragione questo avviene se se sono presenti molte falde acquifere come a Librino. L’ultimo stato è il quadro fessurativo preoccupante, causato o da problemi progettuali o da movimenti del terreno legati alle falde acquifere.
Tema della verticalità, proposto nell’incontro di aprile. Lo sviluppo verticale degli edifici a Librino fa si che le relazioni sociali vengano meno. Per ovviare a questa problematica si parte dal’analisi dell’esistente. Ci sono dei “tipi aperti” che quindi dovrebbero agevola queste relazioni, mentre è più difficile incentivare l’orizzontalità in tipi a torre isolata, a linea chiusa, con problematiche diverse con attacchi a terra diversi e recinzioni (tipico di molte cooperatiive). Paradossalmente però vediamo come gli spazi curati sono quelli in linea chiusa, che si prestano meno alla socialità mentre quelli aperti sono per la maggioranza in abbandono. Lo spazio curato è presente nei posti dove ci sono delle attrezzature, dei servizi, delle attività commerciali, che rendono il luogo vivibile al maggior numero di persone. Ci siamo soffermati a indicare i luoghi delle attività illegali, e analizzato la piazza , luogo destinato teoricamente alla socialità, ma che non lo è perchè si trova alle spalle di tutti gli edifici, protetto, si entra soltanto da un piccolo spiazzo, quindi non è un luogo dove si può entrare tranquillamente e lo si vive con facilità.




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