Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
Librino Pigno San Giorgio Villaggio Sant'Agata Zia Lisa ...e dintorni
cronaca quartieri archivio la città dalla stampa libera avvisi&annunci lavori in corso chi siamo collegati collabora pubblicità

Il Consiglio comunale lascia la città con un ultimo atto: concentrare le nuove opere di edilizia popolare a Librino.

Una colata di cemento ci seppellirà

sabato 10 maggio 2008, di Massimiliano Nicosia

Vota quest'articolo
voti:3

  • Digg
  • Del.icio.us
  • Facebook
  • Google
  • Technorati
  • Live
  • Scoopeo
  • Wikio
  • Furl
  • Blogmarks
  • Reddit
  • Mister wong

Tutti coloro che a vario titolo si sono interessati della periferia sud di Catania, sono stati concordi nel collegare i problemi del territorio al fenomeno di edificazione selvaggia che a causa della speculazione, ha interessato il quartiere fin dalla nascita.
Gli unici a non conoscere questo problema, o a fare finta di non conoscerlo, sembra siano i nostri politici locali i quali, nell’ultima seduta dello “scadente” Consiglio Comunale hanno deciso quasi all’unanimità (7 astenuti, nessun contrario) di riempire il quartiere di una ulteriore massiccia edilizia economica e popolare approvando la variante al nuovo Piano Regolatore in maniera pressoché identica alla prima proposta presentata ad aprile 2007. In pratica le uniche 2 aree individuate sarebbero Librino e San Giovanni Galermo. Per la periferia sud di Catania si prevedono circa un milione di metri quadri di nuove case che dovrebbero sorgere intorno all’area prevista per la costruzione dell’Ospedale San Marco. Il Consiglio Comunale aveva del resto premura di approvare la variante perché era stato sollecitato dal presidente di Legacoop, Giuseppe Giansiracusa, in seguito allo stanziamento, da parte della Regione Sicilia, di circa 2 milioni di euro per finanziare le cooperative siciliane. Insomma, per non perdere soldi e interessi si doveva individuare al più presto e senza intoppi l’area in cui far scorrere quintali di cemento prima che il Consiglio Comunale scadesse: quale miglior luogo di Librino?
La conseguenza di questa disastrosa scelta è la definitiva condanna della periferia sud di Catania a luogo-degrado dove concentrare massicciamente le classi popolari disagiate con i problemi sociali ad esse legati senza fornire il quartiere dei servizi essenziali necessari a reggere il “peso” di tale densità di popolazione. Ricordiamo, solo per fare qualche esempio, che gli 80.000 abitanti del quartiere che è al buio da parecchi mesi, non hanno ancora una stazione dei carabinieri, una struttura sportiva adeguata, un parco, un teatro, un cinema, una scuola superiore.
La dirigenza politica catanese ha deciso che la periferia sud di Catania deve diventare definitivamente luogo del disagio, della povertà, dei servizi e diritti negati.
Perché?
Forse perché evidentemente si pensa che esista una parte della popolazione catanese (una buona parte) che non ha diritti e come tali possono essere “inscatolati” in nuovi palazzoni-contenitori, salvo poi essere additati dagli stessi come ignoranti, incivili o delinquenti.
Questi politici sono gli stessi che nel quartiere Librino hanno raccolto e continueranno a raccogliere una marea di voti promettendo progetti di sviluppo del territorio che puntualmente resteranno irrealizzati. Per questi politici i cittadini sono “carne elettorale” che è meglio tenere nelle peggiori condizioni di vivibilità possibile. In questo modo infatti è possibile disabituarsi a pretendere servizi adeguati, ad esigere il rispetto dei propri diritti e si diventa più facilmente “ricattabili” offrendo come “favore”, come merce di scambio elettorale, ciò che invece spetterebbe in quanto cittadino.
Ma la colpa di tutto ciò non è solo dei politici.
Una grave responsabilità di questo modo di fare politica è da imputare all’assenza dell’informazione: il quotidiano LaSicilia, sempre attento a sottolineare dalle proprie pagine, gli episodi di cronaca nera del quartiere e a definirlo quartiere-ghetto, non dedica neanche una riga ad analizzare le conseguenze di un nuovo e massiccio aumento della densità di popolazione in un quartiere così carente di servizi e strutture sociali.
Ma la colpa dell’abbandono del quartiere non è solo della cattiva politica o dell’informazione mancante. La colpa principale l’abbiamo noi cittadini quando rinunciamo a pretendere i nostri diritti, quando “vendiamo” il nostro futuro (e quello dei nostri figli) per un sacchetto della spesa o per un buono benzina, quando ci limitiamo a lamentarci che “tanto quelli per noi non fanno niente” e rinunciamo a far sentire la nostra voce.
Allora vi facciamo una proposta: diamoci una possibilità per far sentire la nostra voce una volta per tutte. Raccogliamo le firme per impedire la costruzione di nuova edilizia economica e popolare nel quartiere. Se le istituzioni non vorranno ascoltarci penseremo a come regolarci in cabina elettorale.
Per informazioni sulla raccolta firme chiamate al numero di redazione (346/8401072), date un occhio al nostro sito (www.laperiferica.it), scriveteci una email (redazione@laperiferica.it) o passate in redazione (viale Moncada 2). Naturalmente se volete dire la vostra su questa o altre iniziative scriveteci pure.

massimiliano.nicosia@laperiferica.it

34 Firme

Data Cognome Messaggio
17 gennaio 2011
Je signe
27 giugno 2010
Leo Di Mauro
Salve! Spero che Librino raggiunga al piu' presto un ceto sociale accettabile. Qualche anno fa scrissi una canzone dedicata al quartiere Librino. Si tratta di un pezzo rap in italiano! Potete ascoltarla su: www.myspace.com/leodimauro www.youtube.com/ldmrapunderground www.facebook.com/leodimauro
9 novembre 2009
massimo mingrino
Ciao. Faccio parte del Pdci; per anni ho fatto da volontario doposcuola a Librino con Iqbal Masih e conosco un po' la realtà di Librino. Sono d'accordo con la raccolta di firme e con tutte le iniziative che ci possano trovare uniti contro il saccheggio e l'abbrutimento di tutti i quartieri popolari, periferici e non. Mi aspetto di entrare in contatto con voi e di essere informato sulle vostre iniziative, per portarle all'interno del mio partito. Vi ringrazio per questa iniziativa e per la collaborazione. A presto. Massimo Mingrino.
22 agosto 2008
Luciano
18 luglio 2008
Ornella Pistone
Perchè invece non pensano a buttare giù il palazzo di cemento?
29 maggio 2008
Fabio
25 maggio 2008
mari
il cittadino è stanco di essere preso in giro!!! sono certa che prima o dopo questa "ghettizzazione" voluta dalle varie amministrazioni locali avra' l'effetto del boomerang...ma quando tutti ce ne renderemo conto.....sarà troppo tardi...svegliamoci! NO ALLA CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA...NOO SOPRATTUTTO A FORNIRE UN CAPRO ESPIATORIO PER I PROBLEMI DELLA CITTA' DI CATANIA: LIBRINO E' BELLO!!!
21 maggio 2008
rosario messina
21 maggio 2008
Franco Russo aka Franko
Non ci sono i soldi per pagare la l'illuminazione stradale (che in Viale Nitta manca da poco prima di Natale!), ma per il cemento ne abbiamo a palate, e anche di più! Che percentuale ne intascheranno gli amministratori?!?
21 maggio 2008
Livio Lombardo
Primo passo, oltre a quelli già citati nell'articolo: portare tutti gli uffici della Provincia Regionale di Catania in quel di librino. No al quartiere dormitorio. Firmo con piacere.
20 maggio 2008
Tea
19 maggio 2008
Filippo
Vorrei leggere le motivazioni ufficiali che spingono l'amministrazione a costruire nuovi edifici residenziali a Librino!!! Mah!!Assurdo!!! Io proporrei una marcia in segno di protesta, le firme sono utili ma inefficaci... cmq tentar non nuoce!!
18 maggio 2008
giusy
affinchè le istituzioni decidano di avviare un ragionamento serio sui quartieri "dimenticati" (o ricordati solo all'occorrenza)
17 maggio 2008
Alessandro Petrella
NO ALLA CEMENTIFICAZIONE INDISCRIMINATA SENZA QUEI CONGRUI METRI QUADRATI DI SERVIZI COLLETTIVI CHE IL D.I. n.1444 del 1968 PREVEDE COME OBBLIGATORI NELLA STESURA DI UN Piano Regolatore Generale
17 maggio 2008
Alessandra Giuffrida

0 | 15 | 30




I più letti

SetteGiorni