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Una valanga di messaggi per Ciancio

giovedì 19 marzo 2009, di Massimiliano Nicosia

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"Una Valanga di messaggi di solidarietà". Così ieri La Sicilia titolava un trafiletto in seconda pagina in cui affermava di aver ricevuto numerosissimi messaggi di solidarietà.

Non possiamo verificare la quantità e il tono delle lettere ricevute dal quotidiano, ma sul web i messaggi sulla vicenda non paiono esattamente di solidarietà per Ciancio e il suo giornale. Ne riportiamo qualcuno pubblicato su Facebook in risposta al nostro articolo Mario Ciancio Sanfilippo e la sua Catania sfortunata .


- com’è misera la vita negli abusi di potere...
- ...e della pietosa intervista di "sciampagnino"...ne vogliamo parlare???? mamma mia che pena abbiamo fatto....
- Veramente pena hanno fatto loro, sono anni che noi diciamo queste cose e nessuno ci ascolta...
- impagabile. mi piace veramente. e non fermiamoci
- soprattutto è da 3 giorni che continuano a parlare di RANDAGISMO come se fosse un male peggiore piuttosto che fare luce sui buchi che REPORT ha messo in luce e su cui nessuno vuole mettere una toppa... antenna sicilia, telecolor, video3 tutte spiegate sul tema dei cani a briglie sciolte... ho sentito RETE8 accennare alla trasmissione di Report, non so le altre...
- Scusate se mi intrufolo nella discussione... si anche altre tv ne hanno parlato, oltre rete 8, però penso una cosa: mi sembra di assistere al Mito della Caverna, molti catanesi credono che sia realtà solo quello che la stampa di Ciancio mostra. La colpa di chi è? Di chi non si toglie il paraocchi e guarda altrove o di chi porta acqua al proprio mulino?
- si. Devo dire che il nostro Ciancio si comporta come tutti i direttori di giornali. Pubblica tutto. Sfuma qualcosa. Mantiene con tutti i mezzi il monopolio informativo diretto o indiretto. Ci vorrebbe l’annunciato ricorso dell’antitrust annunciato da Gabanelli per decidere se ci sia qualcosa di illecito. La cosa che impressiona è che i giornalisti scrivono spesso di ribellione, giustizia, equità. Ma poi... Tengo famiglia vale anche per loro. Si. Cerchiamo di alimentare la cittadinanza attiva. Anche l’Adoc... E le altre associazioni.
- però però vedo che in maniera omogenea , indifferentemente, da qualsiasi "classe" sociale, da qualsiasi "colore" ideologico... finalmente ... i catanesi, quelli veri, quelli per bene, non più pochi, si indignano e criticano in maniera obiettiva, in realtà dal "dopo report" e grazie a report scopro una città più bella di quel che pensavo dal punto di vista umano e culturale... e viva Catania, viva il Catania, viva Mascara, e spero, davvero tanto, che l’attuale dirigenza del Catania non c’entri niente con queste nefandezze, ci rimane solo questo, e sarebbe una grave delusione... non svegliateci...perchè siamo già svegli...
- che schifo...!
- La rivoluzione, che è già in atto silenziosa, non ce la mostreranno mai ne in tv ne sui giornali locali. Anche perchè sarà troppo tardi e non riusciranno a invitarci tutti.
- che il tessuto sociale catanese fosse inquinato da servetti, fannulloni e mediocri lo sapevamo già... non è questa la sorpresa per me, onestamente la sorpresa siete voi che vi lamentate e che criticate , per questo nutro ancora speranze... sembra quasi di essere will smith nella new york post apocalittica del film "I am legend"... in mezzo a tante BESTIE scopro che c’è ancora qualche essere umano... e questo a me basta per essere ottimista.
- Ma non vediamo quanti siamo? E dovremmo essere noi ad essere depressi e rinunciatari? Signori animo. Siamo tanti. E siamo per bene.
- L’idea di scrivere e fare cronaca e informazione politica indipendente (e irriverente) non è male, che ne dite di creare una rivista online? perchè non chiamarla "NOI !" ...
- Dobbiamo intaccare il suo impero. Come la morte nera, ci sarà un buco... cominciamo dall’edizione regionale di repubblica!
- Complimenti per l’articolo, lo sfogo, l’arringa o qualunque nome tu voglia dare a ciò che hai scritto. La puntata di Report, per quanto mi riguarda inaspettatamente, ha provocato un vero e proprio effetto tsunami. Tsunami, sì, tanto per rimanere in tema (chi ha seguito l’inchiesta, ricorda certo l’intervento a riguardo). La cosa, da un lato, mi ha davvero fatto piacere. Dall’altro, invece, mi ha fornito l’ennesima, triste conferma di quanta gente ignori o faccia finta di non sapere cosa avviene intorno. Com’è possibile? Com’è possibile che ancora oggi, attraverso canali d’informazione telematica, si continui a non attenzionare certe cose? L’informazione è qui, sul world wide web. L’informazione non la fa più la carta stampata, l’informazione (salvo rari casi, tra cui naturalmente il caro Report) non la fa più (ma l’ha mai fatta?) la televisione, l’informazione in Italia non è mai stata realmente libera e completa negli ultimi anni. [...] Ma è necessario rimanere, tentare, seppur nel nostro piccolo, di cambiare le cose. Ho letto commenti raccapriccianti lunedì mattina. Commenti di amici, colleghi, conoscenti che, di tutta risposta alla loro indignazione, manifestavano la volontà di andar via. Non si reagisce così. Si reagisce parlando, agendo, confrontandosi. Cambia poco? Probabile. Non cambia nulla? Possibile. Ma non è una buona scusa per fermarsi. Questo penso e questo scrivo, io che sono semplicemente uno studente di 19 anni: uno che desidera, un giorno, di poter vivere e mantenersi grazie a un’informazione autentica, libera, spontanea. C’è ancora speranza; io ci credo.
- Non lasciamo che Catania si giri dall’altra parte.




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