Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
Librino Pigno San Giorgio Villaggio Sant'Agata Zia Lisa ...e dintorni
cronaca quartieri archivio la città dalla stampa libera avvisi&annunci lavori in corso chi siamo collegati collabora pubblicità

la parola ai commercianti - Panificio Carrasi

martedì 11 marzo 2008, di Cristina Perrotta

Vota quest'articolo
voti:5

  • Digg
  • Del.icio.us
  • Facebook
  • Google
  • Technorati
  • Live
  • Scoopeo
  • Wikio
  • Furl
  • Blogmarks
  • Reddit
  • Mister wong

Al Panificio Carrasi di Viale Librino 6 la gente entra numerosa e si salutano tutti per nome: “Ciao Salvo, ciao Valeria” si sente ripetere continuamente e Salvo e Valeria Carrasi, fratelli che insieme con il resto della famiglia (mamma Silvana, papà Mario , Antonio, gemello di Valeria, ed i cugini Alessandro e Carmelo) gestiscono il panificio-mini market dal 1997, salutano a loro volta da dietro il bancone, tutti sorridenti nei loro grembiuli verdi da lavoro. Un’attività che – ci racconta Salvo, 25 anni – nasce dall’esperienza nella panificazione della famiglia Carrasi, attiva nel campo dal 1962, ma soprattutto dall’idea estemporanea di papà Mario, che nel 1995 decise di approfittare di un’occasione ed aprire un’attività a Librino. “Noi abitiamo in centro – racconta Salvo – e la gente ci prendeva per pazzi quando ha saputo che aprivamo qui un’attività: “ma chi vi ci porta nel Bronx?” ci dicevano. Io che ci lavoro da 10 anni e ci ho trovato amici e qualche ex-fidanzata posso invece dire che Librino è bello, anche se mi piacerebbe che finalmente venisse considerato parte di un’unica Catania. Al momento – continua Salvo – non è così e tutti i nostri problemi derivano dall’abbandono dell’amministrazione. In primo luogo – sottolinea – il problema della mancanza della luce nelle strade. Siamo al buio da 3 mesi, siamo andati a denunciarlo in tv e sui giornali, ma non è cambiato nulla. E qui la gente quando fa buio ha paura di camminare a piedi. Del resto – continua – la strada diventa un circuito per automobilisti impazziti, che corrono a più non posso e questa situazione ci danneggia tutti. Io per primo mando a casa la ragazza che ci aiuta quando c’è ancora la luce del sole. Non mi fido a farla andare in motorino con quel buio pesto, potrebbe succedere di tutto”.

Eppure gli affari vanno bene, è un continuo via-vai di clienti. Qual è il segreto? “Con i clienti bisogna essere semplici, dare prodotti di qualità e rispettarli nel prezzo. Eppoi il nostro "cavallo di battaglia" è l’unione familiare. Così – ci spiega ancora Salvo – i nostri affari sono cresciuti, anche se la gente a volte non aiuta il piccolo commerciante e va a comprare negli iper-mercati per risparmiare 50 centesimi. Il quartiere, invece, ha bisogno di crescere, di essere rivoluzionato e messo in efficienza, ma per fare questo ci si dovrebbe decidere a comprare qui, invece che in altre zone. Io ci credo in un miglioramento di Librino, per questo organizzo tornei di calcio, di bowling etc. con i ragazzi del quartiere e la collaborazione di altri commercianti ed ultimamente ho anche sponsorizzato alcune squadre della zona. Certo, in dieci anni la situazione è sicuramente migliorata, ma molte cose vanno ancora sistemate, come ci mostrate ogni mese con la rubrica "Errori di connessione". La Periferica, ad esempio, io la considero uno strumento utile di crescita e per questo investiamo in pubblicità. La gente lo capisce e ne cerca le copie mese dopo mese. Il giornale qui da noi sparisce in pochi giorni e non perché è gratuito: la gente ci trova informazioni utili e interessanti sul quartiere e si sente più partecipe. Mi auguro – conclude - che il vostro giornale cresca sempre più”. E se è vero che “Dio da a te quello che tu auguri a me”, come recita un cartello sopra il bancone, l’augurio è ben accetto e ricambiato.

1 Messaggio




I più letti

SetteGiorni