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Cartelloni pubblicitari a Librino: la Cittadella fantasma della Polizia

lunedì 16 febbraio 2009, di Leandro Perrotta

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Il terreno della cittadella
Il luogo dove dovrebbe sorgere la Cittadella della Polizia è recintato ma non c’è traccia di uomini e mezzi al lavoro.

La nuova Questura di Catania forse verrà costruita a Librino: se passate spesso per viale Bonaventura (quello che sale da via Zia Lisa portando fino alla rotonda del viale Nitta), avrete certamente notato una grande recinzione verde e un cartello molto grande, che descrive sommariamente cosa verrà costruito in questa grande area cioè il “Complesso polifunzionale per la Polizia di Stato nella Città di Catania”, che dovrebbe contenere, secondo il progetto approvato, tutti gli uffici della questura, ora decentrati in varie sedi. O forse no. La nuova Questura potrebbe essere costruita in uno dei lotti del Corso Martiri della Libertà, inutilizzati per 50 anni, e finalmente in procinto di essere utilizzati. A spese chiaramente del trasferimento della Questura a Librino. Un primo segnale in questo senso venne dato dalla CGIL che a giugno del 2007, in conferenza stampa, annunciò l’opportunità che la nuova Questura non si realizzasse a Librino. Del resto, gli interessi della Città sono tanti, e stabilire le priorità fra la vergogna storica della Città di Catania - il Corso Martiri della Libertà e tutta la vicenda dello sventramento di San Berillo – e Librino è ardua impresa. Meglio quindi restare sul vago, recintare l’area e mettere un cartello con tanto di immagine di “come sarà” l’edificio, elencando tutti i responsabili del progetto e del cantiere. Il segnale che arriva è piuttosto rassicurante: “Non sappiamo ancora se la Questura verrà trasferita a Librino, ma state pur certi che l’edificio polifunzionale della Polizia verrà realizzato”. I lavori, per un importo complessivo di euro diciottomilioniseicentoventunmilacentootto (e quarantotto centesimi), dureranno 810 giorni. Eppure non si vedono operai all’opera, non si vedono gru, scavatrici, c’è solo un recinto verde su un’area brulla. Che si tratti solo di un cartello pubblicitario quindi? Il sospetto è più che fondato...

Il cartello dei lavori
Il cartello dovrebbe indicare la data di inizio e fine lavori. Ma entrambi i dati risultano mancanti.

Volendo dare per buona la notizia, la “Cittadella della Polizia” sarà così strutturata: sorgerà in un’area appartenente al Comune di Catania di mq. 41.229 con accesso dal viale Nitta e da viale Bonaventura, e dovrebbe ospitare vari organismi della Polizia: Questura, Compartimento Polizia stradale, Reparto mobile, Reparto prevenzione crimine, Telecomunicazioni, Ufficio sanitario provinciale e servizi comuni. È probabile che l’attuale edificio in centro storico rimanga come sede di rappresentanza. L’edificio, di forma semicircolare con due “braccia”, si estenderà per un volume di 117.000 metri cubici, 26.872 metri quadrati saranno dedicati agli uffici, 10.000 alle residenze (dei quali 3.000 di servizio e 7.000 collettive). Previsti anche palestre, un poligono, un auditorium, una mensa, archivi, depositi, un parcheggio coperto per 700 posti auto e per 120 moto.
Il progetto è stato realizzato dall’architetto Maurice Kanah e dall’ing. Nicolò Saraca. Il 15 novembre 2005 il comune di Catania si impegna a cedere a titolo oneroso al Ministero l’area in questione. Il 23 novembre 2005, il Ministero dell’interno ha inoltrato richiesta di autorizzazione alla Regione Siciliana per la costruzione, e il progetto è stato autorizzato definitivamente dall’assessorato regionale territorio e ambiente con decreto del 26 aprile 2006. Grazie ad un finanziamento europeo è stata inoltre stanziata la considerevole somma di 31 milioni di euro, purtroppo per non perderli occorreva che i lavori fossero ultimati entro il 2007!

In effetti leggendo bene il cartello, i dubbi tornano: non è indicata una data di consegna dei lavori, non è indicata una data di inizio dei lavori, non è indicata una data di fine dei lavori. Inoltre non è indicato il committente in maniera chiara – dovrebbe essere il Ministero dell’Interno dipartimento pubblica sicurezza? - e manca infine l’elenco delle ditte subappaltatrici, secondo quanto stabilito dal “codice dei contratti” (D.Lgs.163/2006, articolo 118) e dall’articolo 18 della legge 55/1990. Basterebbero questi esempi per dire che nessun lavoro di costruzione è iniziato, e che in effetti si tratta di un bel cartello pubblicitario. Andando più nel dettaglio con le normative sulla “cartellonistica da cantiere”, sembra che a doversi occupare della corretta installazione del cartello sia proprio “il committente”. Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica n° 447 del 1991, regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n° 46 sulla “sicurezza degli impianti”, “il committente o il proprietario affiggono ben visibile un cartello che, oltre ad indicare gli estremi della concessione edilizia ed informazioni relative alla parte edile, deve riportare il nome dell’installatore dell’impianto o degli impianti e, qualora sia previsto il progetto, il nome del progettista dell’impianto o degli impianti”. Forse si tratta di una “forzatura” di interpretazione (non è facile orientarsi fra le migliaia di leggi italiane), ma quel che è certo è che la legge 28 febbraio 1985, n. 47,"Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia", prevede che ”gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia apposto il prescritto cartello, ovvero in tutti gli altri casi di presunta violazione urbanistico-edilizia, ne danno immediata comunicazione all’autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica entro trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti “.
Lo strano cartello in buona sostanza si potrebbe prestare a un curioso paradosso: il committente dell’opera pubblica, il Ministero dell’Interno, dovrebbe per conto di suoi “dipendenti”, ovvero gli agenti di polizia giudiziaria (che prendono ordini dal Pubblico Ministero ma sono a tutti gli effetti “poliziotti”), far rilevare l’illecito cartello di cantiere.

I dati sul cartellone

MINISTERO DELL’INTERNO
dipartimento della pubblica sicurezza

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
provveditorato interregionale per le opere pubbliche Sicilia Calabria

lavori per la costruzione del: COMPLESSO POLIFUNZIONALE PER LA POLIZIA DI STATO NELLA CITTà DI CATANIA

progetto definitivo A.T.I. : VAMS ingegneria s.r.l. ; KCONSULT Engineering Workshop S.r.l.
progetto esecutivo: ITALINGEGNERIA S.r.l.
Responsabile Unico del Procedimento: Dott. Ing. Giuseppe VITALE
Direzione dei lavori: Dott. Ing. Vincenzo DI MARTINO – Dott.sa Ing. Agata TUDISCO

Importo netto lavori: €18.621.108,48
Oneri per la sicurezza: € 890.000,00
Impresa esecutrice: ATI – CIR Costruzioni s.p.a., BUSI Impianti s.p.a.
Direttore di cantiere: Geom. L. Zappalà
Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione: Dott. Ing. Gianni Bertozzi – Italingegneria S.r.l.
Coordinatore della sicurezza in fase esecutiva: Dott. Ing. Giuseppe VITALE
Data consegna lavori: (non indicata)
Durata dei lavori: 810giorni
Subappaltatori: (non indicati)




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