Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
Librino Pigno San Giorgio Villaggio Sant'Agata Zia Lisa ...e dintorni
cronaca quartieri archivio la città dalla stampa libera avvisi&annunci lavori in corso chi siamo collegati collabora pubblicità

Comunicato di Rifondazione Comunista su crisi AMT: "l’unica soluzione è dichiarare il dissesto"

lunedì 27 aprile 2009

Vota quest'articolo
voti:0

  • Digg
  • Del.icio.us
  • Facebook
  • Google
  • Technorati
  • Live
  • Scoopeo
  • Wikio
  • Furl
  • Blogmarks
  • Reddit
  • Mister wong

Che fine ha fatto il risanamento finanziario tanto decantato dal sindaco Stancanelli nella riunione del consiglio comunale del 7 aprile scorso?

A distanza di pochi giorni l’AMT per poter garantire un minimo servizio è costretta a tagliare ben 7 linee urbane, di cui alcune importanti come Ognina-mercati.

Ciò per i cittadini significherà un aumento dei disservizi ed un buon numero di quartieri della città privi di collegamenti.

Tutto ciò mentre gli stipendi dei dipendenti AMT ritardano, il servizio viene espletato con poco più di un terzo dei mezzi in dotazione, in officina gli operai sono costretti a smontare e rimontare gli autobus per rimediare qualche pezzo di ricambio ed il debito del comune è lievitato a 80 milioni di euro.

Il sindaco Stancanelli e l’amministrazione comunale si dovrebbero vergognare di prendere ancora in giro i cittadini catanesi, che pagano sempre più duramente gli sperperi di 10 anni di governo cittadino del centro destra.

Di fronte al disastro bisogna porre un argine.

Dal dicembre 2005 il comune non paga i fornitori: quanto è costato ciò in termini di interessi passivi a tanti artigiani e piccoli imprenditori catanesi?

La soluzione continua ad essere una ed una sola: la dichiarazione del dissesto, con la quale i fornitori avrebbero la certezza di incassare buona parte dei crediti, che con il tempo saranno sempre più erosi da spese bancarie ed interessi.

Solo con la dichiarazione di dissesto sarebbe possibile un nuovo inizio, la ripresa delle forniture al comune, la puntualità dei pagamenti ai fornitori ed il ritorno alla normale amministrazione, mettendo fine agli sprechi ed agli sperperi, a partire dalle tante consulenze e dai “regali” da 10 milioni di euro al potente di turno (vedi scandalo società Acque di Casalotto) di cui anche la giunta Stancanelli si è resa responsabile.

1 Messaggio




I più letti

SetteGiorni