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La legalità con gli occhi del fanciullino/I. C. Musco

Gli elaborati degli alunni dell’istituto comprensivo Angelo Musco sul tema della legalità

martedì 17 febbraio 2009

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La carovana antimafie è passata dalla mia scuola

Lunedì 1 dicembre 2008 la Carovana Antimafie, organizzata dall’ associazione Libera e dall’ Arci, è passata da Catania e anche dalla mia scuola, l’ I. C. “A. MUSCO”.

Qualche giorno prima le nostre insegnanti ci hanno invitato a partecipare alla Carovana.
Abbiamo creato degli slogan antimafia e, dopo aver scelto il più bello (per noi…), lo abbiamo scritto su uno striscione con le bombolette spray e utilizzando i colori della bandiera della pace: “La mafia spegne la speranza, accendiamola!”.
Invece altri due slogan li abbiamo scritti su 12 magliette bianche: ogni maglietta con una lettera sul fronte e una sul retro, per formare le parole degli slogan: “La mafia non è cosa nostra” e “Tutti uniti contro la mafia”. Con le nostre professoresse abbiamo ascoltato le canzoni “Pensa” di F. Moro e “Centopassi” dei Modena City Ramblers, che avrebbero fatto da colonna sonora al nostro balletto. Tutti insieme abbiamo fatto le prove in palestra e con pazienza abbiamo legato i nostri movimenti alla musica. Con le altre classi della scuola –dalla materna alla media- abbiamo creato alcuni cartelloni colorati ispirati alla lotta alla mafia.
Finalmente poi è arrivato il giorno che tanto aspettavamo: la mattina le ultime prove e il pomeriggio tutti presso la sede centrale pronti ad accogliere la Carovana!
Insieme a noi c’era un ospite speciale: Don Roberto Sardelli, fondatore della “Scuola 725” nel 1968 nel quartiere Tuscolano a Roma, tra le baracche dove le scuole non c’erano…
Ha parlato a noi ragazzi e ci ha detto di amare la scuola perché è il luogo dove possiamo costruire il nostro futuro e garantire la nostra libertà. E poi ci ha spiegato che la mafia non è solo quella che spara e mette le bombe, ma anche dove ci sono atteggiamenti di prepotenza e di sopraffazione nei confronti degli altri, lì c’è la cultura della mafia.
Poi è iniziato il nostro spettacolo che è molto piaciuto, è stato applaudito e Don Roberto è venuto a dirci che si era molto emozionato. E mi sono molto emozionato anch’io.

Gaetano Filip, III B, scuola media


La legalità parte dall’impegno dei singoli nella quotidianità

La legalità è il rispetto delle regole.
La definizione della legalità spetta a una branca particolare del Diritto, che si chiama Diritto Internazionale e si divide in due rami: il Diritto Internazionale Pubblico, che si occupa del rapporto fra gli stati, e il Diritto Internazionale Privato, che regola invece il rapporto tra i loro cittadini.
Il rispetto delle regole della buona convivenza riguarda tutti, anche i ragazzi.
È molto importante che proprio i giovani lo apprendano, perché solo così, un domani, si potrà favorire l’affermarsi della legalità nel paese.
Le regole vanno rispettate nelle piccole come nelle grandi cose: rubare è certamente illegale, ma andare in motorino senza casco significa ugualmente farsi beffa di norme poste per la sicurezza.
Quando nel nostro paese si parla di illegalità l’accento viene messo immediatamente sulla mafia e il terrorismo.
In Italia la principale autorità di Pubblica Sicurezza è il Ministero dell’ Interno. Da esso dipendono le “forze dell’ordine”: dalla Polizia alla Guardia di Finanza, ai Carabinieri.
La legalità parte dall’impegno dei singoli nella quotidianità.

Melania Fichera, Marika Torrisi, II A


La legalità

La violenza
invade il mondo
la soffoca lasciando
un profondo silenzio
che urla nei cuori
della gente stanca.
La paura circonda i quartieri
tanto da far serrare le porte
ma non la speranza
che l’innocenza dei bambini
possa dar loro un futuro.

Federica Armuzza, III C


La legalità

Nella vita ci sono tante regole da rispettare, noi pensiamo che la vita con le regole è un po’ difficile, però se immaginiamo un mondo senza regole sarebbe proprio una vergogna.
Nella vita c’è un cammino; se noi facciamo tutte le scuole, ci laureamo, avremo un bellissimo futuro e nella vita non avremo nessun problema, anzi saremo fieri di noi. C’è un mestiere nella vita che è il più brutto, ed è rubare, fare omicidi, etc..
Poi nella vita per stare veramente bene ci vuole una famiglia e un lavoro serio e sicuro.

Regole

1. non inquinare il mare, il giardino, l’ambiente
2. non spacciare droga
3. non fumare all’età di 13 anni, è pericoloso
4. non buttare le carte per strada
5. non bere alcolici quando si guida
6. stare attenti ad attraversare la strada
7. non prendere brutte strade
8. comportarsi bene a scuola
9. rispettare il semaforo
10. non vendere droga

Francesca Pecora, I C


Poesia sulla legalità

Vivi senza paura
Che sia una vita
Che sia un’ora…
Non buttar via
per sempre
il tuo futuro in un bidone…

Scegli la strada giusta.
Nella biforcazione della vita,
scegli la direzione…

Maria Giuffrida, Sabrina Mascali, Giovanna Verga, Marika Torrisi, III C


I mali da curare.

Se non lavori non devi rubare,
e per le strade la droga non scambiare.
Se uno spinello vuoi fumare,
sappi che il tuo cervello puoi danneggiare.
La violenza non devi usare,
perché a ragazzi e bambini puoi fare male.
E se un giorno idea vuoi cambiare,
sappi che ognuno di noi ti aiuterà a lottare
contro una bestia che fa male.

Martina Buda V C


La legalità

La legalità è una forma di rispetto,
e grazie ad essa mi sento protetto.
Osservare le leggi è molto importante
perché ci aiuta a vivere serenamente.
Se la legge rispetteremo
In prigione non andremo.

Alessandro Motta V C


Vivere in libertà

La mafia è una serpe che tutti dovremmo lasciar stare,
se vogliamo le bombe e la violenza evitare.
Senza pistole e bulli potremmo avere un mondo d’amore,
anziché averlo con tristezza e dolore.
Se riflettiamo sul danno che fa una pistola,
possiamo gridare al mondo che dobbiamo smetterla ora,
e far capire all’intera umanità
che è bello vivere con gioia e in libertà.

Denise Giardinaro V C


La pace ci sarà

Mettendo un po’ di volontà
la pace nel mondo regnerà.
Tutte le leggi devi rispettare
e le persone incoraggiare
a denunciare il male
con cui a volte devi lottare.
Se tutto questo si farà
Sicuramente la pace ci sarà!

Selenia Sciuto V C


A volte pensiamo che la legalità si è persa di vista. In tv si sente parlare sempre più di fatti illegali perché , purtroppo, c’è tanta gente cattiva che ama fare del male alle persone che vorrebbero vivere onestamente.
Ci sono ladri, assassini, truffatori ed anche bulli che ,con il loro comportamento indisponente, aggressivo e violento, cercano di imporre le loro regole, ben diverse da quelle del vivere civile di una comunità.
Tutti guardiamo questa realtà sofferenti e con la paura che possa capitare anche a noi e , a volte, ci sentiamo impotenti. Noi, però , siamo convinti che alcuni problemi si possono risolvere con il dialogo, la tolleranza , la determinazione.
Dobbiamo essere forti e coraggiosi e reagire! Gridiamo tutti ”BASTA!” alla violenza, alle minacce, alla malvagità, alle discriminazioni e collaboriamo insieme per creare un mondo più sicuro . Noi ragazzi ci meritiamo un futuro migliore!

Luca Sanfilippo, Manuel Strano,
Ornella Ferlito, Maria Balbo, Federica Tomaselli. V C


Per un mondo migliore

Per vivere in un mondo migliore
dovrebbe regnare sicuramente l’Amore.
Allora nel mondo ci sarà:
amore, gioia e serenità.
Unire le nostre forze è importante
perché da un piccolo seme
può nascere un amore grande.
Niente mafia, niente bullismo,
così vivremo senza egoismo.
E se pace non ci sarà
non avremo né gioia né felicità!

Chiara Zappalà - La Bianca Desire –Gabriele Cora - V D


Dico: Basta

C’è un mondo da salvare
Contro la mafia e la guerra devi lottare
Con la Pace che tutto fa passare
e tu devi poter sempre sperare!

Giusi Burrello – Adriano Laudani - V D


Questo mondo ha bisogno di essere cambiato perché ci sono tante cose che non si dovrebbero fare: atti di bullismo, rapine, guerre ecc.
Al telegiornale non vorremmo più sentire notizie su queste cose che
purtroppo succedono spesso.
Vorremmo un mondo senza guerra affinché tutti i bambini del mondo
possano divertirsi e giocare come facciamo noi.
Tutte le persone hanno il diritto di vivere in pace e in serenità!
Pace significa anche rispettare le regole e non compiere gesti di mafia e di bullismo.
La mafia fa star male le persone, le sfrutta, compie rapine e chiede il
pizzo. La mafia è cattiva Combattiamola! La mafia porta solo povertà e disgrazia.
Nelle scuole non ci dovrebbe essere il bullismo perché i bambini e i
ragazzi hanno il diritto di studiare e stare a scuola serenamente.
Nelle città ci sono tanti ragazzi che si drogano e mettono in pericolo non solo la loro vita ma anche quella degli altri.
Nei bar non dovrebbero più dare alcolici dopo le 21:00; per noi sarebbe una salvezza.
Legalità non è solo osservare le regole ma anche non osservare quelle ingiuste e cercare di intervenire affinché esse vengano modificate.
Bisogna rispettare gli altri e amarli perché ognuno di noi è parte della vita degli altri.

V D


Regole di legalità

1. buttare la spazzatura nel cestino giusto
2. rispettare il semaforo
3. non buttare la carta per strada
4. non sporcare l’ambiente
5. stare attenti ad attraversare la strada
6. quando si guida non bere alcolici
7. non lasciare sporcizie per la strada
8. stare attenti con la bicicletta
9. ogni mezzo deve camminare nella sua corsia
10. non abbandonare gli animali per la strada

Greco Grezy, I C


Regole per la legalità

Nella vita ci sono tante regole: rispettare la gente, non uccidere, non rubare e non “fare omicidi” e non rubare le borse e i cellulari, trovare un lavoro per stare bene con la famiglia e avere un futuro bellissimo e per stare veramente bene!

Regole

1. non abbandonare gli animali per la strada
2. non spacciare droga
3. non sporcare l’ambiente
4. non buttare le carte per strada
5. non bere alcolici
6. stare attenti ad attraversare la strada a piedi
7. stare attenti ad attraversare la strada con la bici
8. comportarsi bene a scuola
9. rispettare il semaforo
10. non vendere droga alle altre persone.

Marika Giuffrida, I C


Tema: “La mafia”

Con il termine legalità si intende l’osservazione delle leggi,cioè il rispetto delle norme democratiche che regolano la vita civile. Lo stato deve essere il primo garante della legalità,praticando quei comportamenti corretti che poi si esigono dai cittadini e assicurando alla giustizia i criminali. Purtroppo abbiamo la testimonianza che le leggi non si rispettano. Negli anni ’80 l’uccisione di Pier Santi Mattarella,suscitò il forte desiderio di partire nella lotta contro la mafia.
La mafia è un atteggiamento,una malattia dell’animo umano,che,in determinate condizioni economiche e culturali,diventa una malattia sociale. La mafia,come fenomeno,ebbe origine in una zona particolare della Sicilia,compresa tra Palermo,Trapani e Agrigento,dove,fin dal tempo dei Normanni,si era diffuso il latifondo. La Mafia,dopo qualche anno,assumeva il carattere di associazione per delinquere con l’uso incontrastato della violenza e si andò affermando il principio fondamentale del codice mafioso,in base al quale la vera legge è quella "amici degli amici";la legge dello stato non serve e,davanti a un magistrato che la rappresenta,bisogna stare zitti.
Con l’Unità d’Italia,la mafia si inserì nel gioco politico,contribuendo all’elezione di questo o quel candidato. Il primo vero capo mafioso fu Don Vito Cascio Ferro. La mafia si diffuse anche in America prendendo il nome di "mano nera".Nel 1909 venne ucciso a Palermo Joe Petrosino,un poliziotto Italo-Americano, venuto per far indagini sui dirigenti della "mano nera".L’onorata società si dedicò ad altre attività,alla riscossione di imposte;si inserì nelle strutture degli enti bancari,conquistò il mercato del pesce e arrivò allo spaccio di stupefacenti. Nel 1956 si scontrarono all’improvviso la nuova e la vecchia mafia. Con la vittoria delle nuove cosche più rapide sbrigative nei metodi,nacque il fenomeno della nuova mafia.
Durante la lunga lotta delle istituzioni contro”Cosa nostra”, si sono registrate molte perdite tra poliziotti, giudici tra cui ricordiamo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, testimoni e tutti coloro che si sono messi contro la mafia.
Bisogna tra l’altro aggiungere che questi uomini, i quali sicuramente costituiscono una minoranza critica e consapevole, hanno spesso rimproverato alle generazioni che si sono susseguite dal dopoguerra in poi, di essersi adattate a vivere in un’Italia in cui la logica del favore soppiantava sempre più quella del diritto. A mettere in crisi la cultura del favore è esploso infatti, nel ’92, lo scandalo di Tangentopoli che, con l’inchiesta “Mani Pulite”, ha finalmente fatto emergere l’immoralità e l’arroganza di un potere politico di cui sono state denunciate, in pochi casi, la corruzione se non le connivenze col potere mafioso.
In un clima di legittima indignazione contro partiti e uomini politici corrotti e impudenti, il ruolo che i giovani possono svolgere è importantissimo. Essi, infatti, non contaminati dalla rassegnazione che talvolta ha caratterizzato l’atteggiamento degli adulti, sono meglio in grado di ribellarsi con intransigenza, senza cedere a ricatti né a comode meditazioni. L’individuo può cioè reclamare i propri diritti quando ha assolto i suoi doveri di cittadino. E’ anzi la consapevolezza di aver rispettato la legge, trascurando il proprio angusto interesse, che può renderlo deciso nel pretendere la stessa osservazione da parte di tutta la collettività.

Desirée Sciuto, III B




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