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Numonyx, un ricorso alla cassa integrazione per 20 giorni in un trimestre

Cutugno (FIOM): “Una situazione drammatica”.

venerdì 6 marzo 2009

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La Numonyx ha oggi ha annunciato nella sede della Zona industriale un ricorso alla cassa integrazione guadagni per 20 giorni nel trimestre di aprile maggio e giugno, che si traduce in un taglio pesantissimo di oltre il 30% del reddito dei lavoratori.

Questa onerosa contrazione degli stipendi avviene a fronte della scelta confermata dalla Numonyx di cessare ogni attività manifatturiera in Italia.

A dovulgare la notizia è la Fiom Cgil di Catania per bocca del suo segretario provinciale Tuccio Cutugno.

Anche le ultime produzioni di fette allocate nel consorzio M5, secondo la Fiom Cgil, cesseranno in quanto gli impianti produttivi sono tecnologicamente inadeguati. “Una situazione assolutamente drammatica che a fronte del venire meno del contratto di programma e del rischio di smantellamento degli impianti già esistenti di M6, il mancato decollo dei progetti legati alla Sharp e del fotovoltaico – spiega Cutugno- , compromettono il futuro non solo dei lavoratori della Numonyx, ormai destinata a spostarsi sempre di più sotto il controllo maggioritario dei soci americani INTEL e Francisco Partner, ma anche per tutti i lavoratori di ST sia per i diretti dei reparti produttivi che per gli indiretti”.

L’occasione del confronto per l’esame congiunto sulla richiesta di Cassa Integrazione Guadagni avanzata dalla Numonyx è stata utile per avere dalla direzione aziendale della società alcune anticipazioni sulle strategie aziendali e sul futuro del sito catanese. “Informazioni – conclude Cutugno- che invece non sono arrivate all’incontro del 2 marzo scorso al ministero dello Sviluppo economico, in quanto la ST e la Numonyx parlarono solo di ammortizzatori sociali e non dei piani industriali, cosi come era invece preventivato.

Nelle prossime settimane proporremo ai lavoratori delle due aziende ST e Numonyx l’adozione delle opportune iniziative per verificare la reale volontà delle istituzioni, a partire dalla presidenza del governo regionale ad intervenire concretamente ed ad uscire dalla troppo facile politica degli annunci”.




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