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Castiglione ribatte a Lombardo: Governo regionale paralizzato

PDL-MPA: divorziati in casa?

sabato 31 gennaio 2009

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«È apprezzabile che il presidente della Regione non voglia prendere ordini – dichiara il presidente della Provincia e vice coordinatore di Forza Italia, Giuseppe Castiglione –, ma al tempo stesso le regole della democrazia non gli permettono neanche di darne; considerato che i risultati elettorali hanno attribuito al Pdl il delicato ruolo di primo partito e di forza fondamentale della coalizione che lo sostiene. Nessun ordine, dunque – specifica Castiglione – piuttosto, se di “ordine” si deve parlare, sarebbe gradita una gestione più ordinata della Pubblica Amministrazione regionale di quanto ci abbia abituato il nostro Presidente.

La volontà espressa dai Siciliani – aggiunge – va tenuta in considerazione come segno di responsabilità e rispetto verso quanti ci hanno manifestato la loro fiducia, senza ricorrere incomprensibilmente alle cosiddette “geometrie variabili”. Sarebbe auspicabile, pertanto che Lombardo convochi un tavolo della coalizione sulle riforme, piuttosto che appoggiarsi sistematicamente al Pd, venendo meno al patto sancito con gli elettori. Il nostro impegno è sempre stato chiaro: portare avanti un processo di riforme per il definitivo “riscatto”della Sicilia, ma è naturale che questi profondi cambiamenti debbano essere decisi in piena condivisione.

Il presidente Lombardo, piuttosto – afferma Castiglione – in tema di riforme, sembra avvezzo più alle dichiarazioni pubbliche che agli atti concreti. Non si può non prendere atto, infatti, della paralisi politico amministrativa dell’Esecutivo regionale, di un Presidente che non convoca la Giunta da 40 giorni, dell’esiguo numero delle leggi di iniziativa governativa rispetto a quelle parlamentari, di un irragionevole piano sanitario, di una riforma dei dipartimenti cui non è seguita la nomina dei nuovi dirigenti generali, del rinvio continuo di atti fondamentali e programmatici come il piano energetico, la riforma del servizio urgenza del 118, l’impiego dei precari (forestali e protezione civile), la riduzione delle società regionali; senza trascurare – conclude il vice coordinatore di Forza Italia – il grave deficit di un bilancio peraltro non ancora approvato».




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