sabato 10 gennaio 2009
Vota quest'articoloUna vera e propria emergenza sanitaria. E’ quella che giornalmente vivono i circa tremila abitanti del quartiere San Giorgio penalizzati dalla mancata realizzazione di una parte del collettore fognario per convogliare le acque nere, provenienti da via Palermo e dalle zone limitrofe, portandole ai collettori principali già realizzati. Sulla questione è intervenuto con una lettera al sindaco Raffaele Stancanelli, il consigliere del Movimento per l’Autonomia e presidente della Commissione urbanistica Alessandro Porto.
Porto ha sollecitato l’istituzione di “un tavolo tecnico interno all’Amministrazione con la partecipazione dell’ufficio legale per l’individuazione di un percorso, che si affianchi a quello dell’Ato 2, che ci permetta di realizzare opere quali il completamento della rete fognaria nel quartiere San Giorgio”.
L’istituzione del tavolo tecnico, secondo il consigliere Porto, è resa necessaria dal fatto che l’Ato 2 ha individuato il partner privato (la Sie) al quale affidare la realizzazione e la gestione delle opere fognarie e idriche di tutto l’ambito. Per questo la società d’ambito, che adesso riceverà direttamente i finanziamenti, ha chiesto all’Amministrazione il trasferimento delle opere e degli impianti. In un primo tempo infatti il comune di Catania era stato delegato dal Commissario per l’emergenza idrica a gestire una prima trance di finanziamenti che hanno permesso la realizzazione di opere per venti milioni di euro.
“L’intervento a San Giorgio- ha dichiarato il consigliere Alessandro Porto- non solo eviterà agli abitanti di fare i conti con i liquami fognari che attraversano le zone in questione, ma servirà anche a prevenire un disastro ecologico perché i liquami si riversano nel fiume Acquicella rovinando un habitat naturale e producendo un inquinamento notevole a tutta la zona di San Giorgio alto” .