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Al mercato dal contadino? Bio... logico!

A Librino la "filiera corta" è a due passi da casa

sabato 17 gennaio 2009, di Massimiliano Nicosia

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Accomodatevi, la tavola è apparecchiata. Oggi a pranzo abbiamo pasta prodotta con il grano del Canada in salsa di pomodoro cinese, per secondo una bella bistecca di carne francese, un’insalata condita con olio della tunisia, una bottiglia di vino rosso ogm, per frutta arance spagnole e uva cilena.

No, non abbiamo aperto un ristorante di cucina internazionale, ma è semplicemente un probabile elenco di prodotti che, inconsapevoli, infiliamo nel nostro carrello della spesa durante le ormai abiutali "gite familiari" nei grandi ipermercati. Ancor più inconsapevolmente infiliamo anche una bella "dose" di pesticidi, conservanti, organismi geneticamente modificati, grassi idrogenati e residui chimici vari.

Quando arriviamo alla cassa paghiamo anche questi insieme ai costi della cosiddetta "filiera", i vari passaggi che incidono su un bene da quando viene prodotto a quando arriva sulle nostre tavole: la benzina e il guadagno dei trasportatori (con tanto di inquinamento) ad esempio, e tutti gli altri "rincari" legati alla distribuzione, commercializzazione e fornitura del prodotto. Conservanti e pesticidi compresi.

In un periodo di crisi economica generale uno dei mercati in netta controtendenza è invece il mercato della cosiddetta "filiera corta", il meccanismo secondo il quale il consumatore acquista direttamente dal produttore saltando tutti gli altri passaggi intermedi del prodotto.

Vanno quindi moltiplicandosi le iniziative delle "farmer’s market" cioè i mercatini allestiti direttamente dai contadini spesso all’interno di masserie rurali. Di questi circa la metà propone ai consumatori agricoltura biologica, un tipo di agricoltura rispettosa dell’ecosistema priva di prodotti inquinanti e organismi geneticamente modificati.

Pochi probabilmente sanno dell’esistenza di una farmer’s market settimanale proprio ai confini di Librino; in contrada Cuba (dalla Tangenziale di Catania, ad 800 metri dall’uscita per San Giorgio): l’Azienda Grimaldi riunisce da tempo dalle 9:00 di ogni sabato alcuni produttori e un discreto numero di affezionati alla filiera corta e al biologico.

Abbiamo incontrato Giorgio Salomone, uno dei fondatori del farmer’s market insieme all’Azienda Grimaldi e produttore diretto di ortaggi.

Giorgio raccontaci come nasce questa idea dei prodotti biologici.

Nasce alcuni anni fa, per ragioni quasi obbligate; alla fine degli anni ’90 abbiamo iniziato a fare la filiera corta, dopo aver dato impulso ad altre iniziative, dando poi vita alla "fiera bio" che ora è diventata una realtà. Adesso si fa con la sinergia della scuola nell’Istituto Tecnico Eredia, ma prima si faceva nel cortile della comunità dei valdesi in maniera molto più ridotta. Così in modo quasi spontaneo si è aggregato un gruppo di persone che già credevano al biologico ancor prima che nascesse l’iniziativa: consumatori che aspettavano chi producesse per loro e produttori che non sapevano a chi vendere il prodotto.

E non bastava la "fiera bio"? Perchè realizzare anche un mercatino settimanale?

Questa del farmer’s market è una iniziativa portata avanti da 2 aziende quando la fiera bio era già arrivata al suo terzo anno. Si pensò che non era possibile limitarsi ad una manifestazione mensile che aveva più uno scopo promozionale che di vendita diretta ma che per le persone diventava l’unico momento in cui poter comprare il prodotto biologico. L’unica alternativa per il consumatore era quella di acquistare direttamente dai produttori. Io ad esempio ho l’azienda in zona Adrano, sul fiume Simeto ma farsi 30/35 km per acquistare un po’ di ortaggi è una cosa folle.

Come funziona la farmer’s market?

Questa è una realtà semplicissima: ci sono consumatori che hanno bisogno di continuare a consumare quello che una volta era il loro cibo di tutti i giorni e produttori che hanno continuato a produrre come si produceva 50 anni fa e che non avevano nessuna possibilità di vendere questo prodotto ma al massimo di auto-consumarlo.

In un periodo di crisi il settore biologico cresce ogni giorno e adesso anche gli esperti si sono convinti che "conviene" investire nel settore, ma non sempre è stato così.

Io faccio l’agronomo e in effetti, quando 15 anni fa parlavo di queste cose, nessuno dei miei colleghi mi credeva. Ci prendevano per pazzi. Invece pian piano siamo cresciuti anche come azienda e riusciamo a mantenere benissimo i costi mentre il panorama agricolo locale è defunto. Il fatturato che faccio io, ad esempio, non riesce a farlo un’azienda agrumicola di 30 ettari. Mentre loro devono mandare al macero le arance noi qui spesso già alle 11:00 del mattino abbiamo venduto ogni cosa.

Tutti hanno riscoperto il biologico?

Non solo, spesso questa non è la cosa determinante che muove le persone a venire quì, a volte anzi è l’ultima cosa che si pensa.

E allora cosa spinge le persone a cercarvi?

Principalmente la bontà del prodotto. Chi oggi cerca il nostro mercatino lo fa perchè ha visto che quello che si vende qui è un prodotto decisamente superiore a quello che circola nelle grandi catene di distribuzione. Qui i mandarini fanno odore di mandarino e hanno il gusto del mandarino, sembra una cosa scontata ma non lo è. Chi si avvicina per la prima volta a questa realtà e prova il prodotto biologico, appena apprezzate le qualità, non ne esce più.

Quali prodotti è possibile trovare in questo mercatino biologico?

Ognuna delle aziende che opera qui produce alcune qualità di un prodotto evitando di sovrapporsi alle altre aziende presenti anche per offrire un’ampia gamma di scelta. Io produco alcuni tipi di ortaggi e ci sono altre aziende che ne producono altri tipi e varietà. Poi ci sono olive, viti, agrumi e frutta in genere ma anche una certa varietà di conserve.

Produrre biologicamente significa anche avere solo frutta e ortaggi di stagione. La gente si accontenta?

Se vogliamo suddividere l’utenza che viene qui il 70% è molto consapevole delle scelte che fa. Anche sulla stagionalità dei prodotti le persone che comprano qui sono più informate di noi che produciamo. Certo c’è sempre una percentuale di "principianti" che si aspetta di trovare servizi e prodotti da supermercato... ma si "convertono" facilmente, raramente qualcuno non ritorna. La cosa sorprenderà ma qui vengono anche moltissimi americani che lavorano a Sigonella sensibili al biologico e ben contenti di comprare.

Utenza consapevole ma anche affezionata.

C’è un clima molto familiare. Qui è anche un punto di incontro ma non è una strategia di marketing (sorride), il fatto è che ci si ritrova sempre in queste occasioni e alla fine ci si conosce tutti. Di tanto in tanto qui, con cadenza stagionale, facciamo delle riunioni "mangerecce". Ognuno di noi, produttori e consumatori, porta qualcosa da mangiare rigorosamente bio e si fanno delle tavolate enormi. Normalmente vengono portate proprio pietanze cucinate con i prodotti acquistati qui proprio perchè si crede nella bontà del prodotto.

Non solo mercatini biologici, ma anche i gruppi di acquisto solidale (GAS), come funzionano?

Sono gruppi familiari di 10/15 famiglie che fanno grossi ordini permettendo di armortizzare i costi di trasporto dell’azienda. C’è un referente che fa da tramite e fa gli ordini. Alcuni gruppi fanno degli ordini standard per poi dividersi i prodotti altri fanno ordini su richiesta. A Catania ce ne sono diversi, uno molto grosso e ben organizzato è il gruppo "Tapallara" che ha la sede operativa in piazza dei Martiri, 17.

Lasciamo infine Giorgio ai suoi clienti, ma forse definirli clienti non è corretto. Qui il clima è molto amichevole, all’interno della masseria bambini scorazzano felici per le trazzere contornate dagli alberi di agrumi. I grandi si chiamano per nome mentre scambiano 2 chiacchere assaggiando qualche oliva con un po’ di pane (rigorosamente biologici). Tutti consapevoli e contenti di una scelta considerata eccentrica sempre da meno persone.


Siti utili

- A fera bio: www.aferabio.it
- Le Galline felici: www.legallinefelici.it
- Rete Nazionale Gruppi di Acquisto Solidale: www.retegas.org
- GAS Tapallara: www.tapallara.it


Appuntamenti

Ogni seconda domenica del mese: Fiera Bio, mercatino equobiolocale, presso Istituto Tecnico Agrario Filippo Eredia dalle 9:30 alle 15:00.

Tutti i sabato mattina dalle ore 9:00: Farmer’s Market, mercatino agricolo biologico, contrada Cuba (dalla Tangenziale di Catania, ad 800 metri dall’uscita per San Giorgio)




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