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Lettera aperta di Addiopizzo al sindaco Stancanelli

La mafia fa schifo, ma anche la burocrazia non è bella

L’associazione contro il pizzo è senza sede e attende da un anno la consegna di un bene confiscato alla mafia

mercoledì 3 giugno 2009

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Riceviamo da AddioPizzo e pubblichiamo:

Gentile signor Sindaco,

il 25 maggio Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, ai microfoni di Canale 5 ha dichiarato con orgoglio che a Buccinasco un immobile confiscato alla ’ndrangheta è stato convertito in un asilo capace di ospitare 60 bambini.

Il presidente della regione Lombardia ha sottolineato con soddisfazione questo importante risultato voluto e realizzato in pochissimo tempo.
Questo succede in Lombardia, appunto.

A Catania accade, invece, che un immobile confiscato alla mafia da un anno attende di essere consegnato ad Addioppizzo Catania e a Libera e questo nonostante la nostra associazione sia attualmente senza una sede propria, nonostante l’impegno profuso all’epoca dal prefetto Finazzo e dal suo staff, nonostante il presidente Lo Bello si sia dichiarato disponibile a rinunciare all’ipoteca che grava sull’immobile in questione qualora effettivamente assegnato alle due associazioni.

Poche banali clausole di un altrettanto banale contratto di comodato d’uso vanificano, di fatto, il lavoro di quanti credono nella legalità e lottano quotidianamente per rendere migliore questa nostra terra.

Noi riteniamo che il riscatto e la rinascita di questa città passino anche attraverso piccoli gesti concreti dall’alto valore simbolico.

Dare la possibilità a due associazioni di usufruire di un immobile confiscato alla mafia in un quartiere come Picanello sarebbe un segnale forte ed importante da parte di questa amministrazione comunale.

Per questo siamo sicuri che tale richiesta non sarà seguita da un fragoroso silenzio.

Chiara Barone, vice presidente Addiopizzo Catania.




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